Viso di donna con lesioni acneiche.

L’acne è una malattia della pelle molto comune, soprattutto tra gli adolescenti, che può avere forti ripercussioni sulla sfera psico-sociale delle persone affette. Vediamo come si manifesta, quali sono le cause e i possibili trattamenti.

Secondo le stime del Global Burden of Disease (GBS) Study,1 il 9,4% della popolazione mondiale soffre di acne: non un semplice inestetismo, ma una vera e propria patologia che si sviluppa dall’ostruzione e dalla conseguente infiammazione del follicolo pilifero con annessa ghiandola sebacea (unità pilosebacea, UPS). Si manifesta nelle zone ad alta densità ghiandolare, quali volto, collo, petto e schiena, con una o più delle seguenti lesioni:

  • comedoni, che si formano a partire dall’accumulo di sebo (olio cutaneo) e cellule morte nei punti di sbocco dei follicoli (osti o pori cutanei). Sono lesioni non infiammatorie visibili a occhio nudo, che possono trovarsi sottopelle (i cosiddetti “comedoni chiusi” o “punti bianchi“) o in superficie, nel qual caso si ossidano a contatto con l’aria acquisendo una colorazione scura (“comedoni aperti” o “punti neri“);
  • papule: lesioni arrossate, rialzate, dure e tese al tatto, talvolta dolenti, che originano dall’infiammazione dei comedoni;
  • pustole, dette anche “brufoli”: si formano quando il Cutibacterium acnes (ex Propionibacterium acnes) infetta le papule. Sono costituite da una raccolta di pus bianco o giallastro, che sormonta un rilievo arrossato e dolente;
  • noduli: lesioni rosso vivo di 0,5-1 cm di diametro, dolenti e dalla consistenza duro-elastica, che derivano dal peggioramento delle papulo-pustole e guariscono in tempi molto lunghi;
  • cisti: sacche ripiene di pus o liquido (pseudocisti) derivanti dai noduli, che si manifestano più frequentemente nei ragazzi, lasciando cicatrici anche profonde.

Altre dermatosi possono manifestarsi con lesioni simil-acneiche, rendendo necessaria la loro esclusione in fase di diagnosi:

  • la rosacea, che può manifestarsi con papule o noduli nella parte centrale del volto (mentre i comedoni sono sempre assenti);
  • la dermatite periorale, che insorge in età adulta con gruppi di papulo-pustole intorno alla bocca;
  • le verruche piane, causate dal Papilloma virus (niente pustole, né comedoni).

Classificazione e tipi di acne

Quando si parla di acne generalmente s’intende quella volgare, che colpisce soprattutto gli adolescenti maschi, con una prevalenza stimata fra il 35% e il 90%;2 in genere regredisce verso i 20-25 anni, ma può persistere anche dopo i 40. Seppure con una minore frequenza può esordire in età adulta (acne tardiva), soprattutto nelle donne, più raramente nei bambini (acne infantile) e nei neonati (acne neonatale).

1) Acne volgare

Una classificazione molto comune tiene conto del tipo di lesioni rilevate all’esame obiettivo. In base a tale criterio, si distinguono le seguenti forme di acne volgare:

  • comedonica, frequente nella prepubertà, si manifesta con punti neri e/o bianchi nella cosiddetta “zona T” (fronte, naso e mento);
  • papulo-pustolosa: è l’evoluzione della comedonica e si presenta con papule e/o pustole;
  • nodulo-cistica: deriva dal peggioramento della papulo-pustolosa e si contraddistingue per la presenza di noduli e/o cisti;
  • polimorfa: è la più riscontrata nella pratica clinica3 e si caratterizza per la compresenza nella stessa persona di diversi tipi di lesioni, che possono predominare le une sulle altre alternandosi ciclicamente;
  • escoriata (des jeunes filles): è causata dall’abitudine di spremere brufoli e punti neri e può lasciare macchie e cicatrici;
  • conglobata: un tipo di acne nodulo-cistica che esordisce durante l’adolescenza per poi peggiorare verso i 20-30 anni. Sono presenti anche fistole, ascessi, flemmoni e seni di drenaggio;
  • fulminans: la forma più grave di acne nodulo-cistica, fortunatamente poco comune, che colpisce generalmente i ragazzi di 13-16 anni. Il volto, la schiena, il petto e gli arti superiori si cospargono di croste sanguinanti, che lasciano cicatrici profonde. Alle lesioni cutanee si accompagnano sintomi sistemici, quali febbre e dolori muscolo-articolari, danni alle ossa e ingrossamento di milza e fegato;
  • cicatriziale; è una forma di acne che lascia cicatrici fin dalle prime fasi.
Acne vulgaris di tipo comedonico.
A. comedonica. Dr. Thomas Brinkmeier, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons.
Acne vulgaris, di tipo papulo-pustoloso. Immagine di pubblico dominio.
A. papulo-pustolosa. Immagine di pubblico dominio, via Wikimedia Commons.
Acne nodulo-cistica.
A. nodulo-cistica. Sedef94, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Acne conglobata.
A. conglobata. Dr. Thomas Brinkmeier, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons.

2) Acne esogena o indotta

L’acne può svilupparsi anche a causa di fattori esterni, nel qual caso si definisce “esogena” o “indotta“. Rientrano in questa categoria le seguenti forme:

  • cosmetica, causata dall’uso di detergenti aggressivi, che portano la pelle a produrre più sebo per difendersi (seborrea di rimbalzo), idratanti e prodotti per il makeup a base di ingredienti occlusivi, quali oli minerali, oli e burri vegetali (che tra l’altro favoriscono lo sviluppo di C. acnes, in quanto ricchi di trigliceridi). Tuttavia, con la diffusione delle formulazioni non comedogeniche, questo tipo di acne è meno frequente rispetto al passato;
  • iatrogena: si caratterizza per la presenza di papule causate dall’uso di steroidi, antiepilettici, litio e derivati dello iodio;
  • meccanica: conseguente all’occlusione e allo sfregamento della pelle provocati dall’indosso abituale di indumenti attillati, caschi da moto e collane;
  • aestivalis: è un tipo di acne nodulo-cistica favorita da climi caldo-umidi e dalla scorretta esposizione al sole. È definita anche “acne di Maiorca” perché fu osservata per la prima volta a Maiorca, nel 1972, in un gruppo di lavoratori scandinavi;
  • occupazionale: insorge nei lavoratori che vengono continuamente a contatto con i derivati del petrolio, catrame e idrocarburi arricchiti di cloro (cloracne).

Cause dell’acne volgare

L’acne è una patologia complessa, che si sviluppa a causa di molteplici fattori. Alcuni li abbiamo citati poc’anzi (quelli responsabili delle forme indotte), dunque non ci rimane che approfondire le cause dell’acne volgare.

1) Ormoni

Gli ormoni rivestono un ruolo cruciale nello sviluppo e nella progressione delle lesioni. Le cellule delle ghiandole sebacee (sebociti) e quelle che rivestono il follicolo pilifero (cheratinociti) sono infatti dotate di diversi recettori ormonali, la cui attivazione ne regola l’attività e la proliferazione.

Androgeni

La classe più importante è certamente quella degli androgeni: gli ormoni maschili prodotti dalle gonadi e dalle surreni (sotto forma del loro precursore, il deidroepiandrosterone, DHEA) ma anche dalle stesse ghiandole sebacee. Queste ultime dispongono di un enzima – la 5-α-reduttasi – che converte il testosterone in diidrotestosterone (DHT), un androgeno ben più potente del suo precursore.

L’attivazione dei recettori androgeni determina da un lato l’ingrossamento e l’iperattivazione delle ghiandole sebacee, dunque pelle grassa, dall’altro l’ispessimento delle pareti follicolari, con conseguente formazione dei comedoni.

L’aumento degli androgeni è fisiologico durante l’adolescenza, sia nei ragazzi e sia nelle ragazze (le seconde producono l’androstenedione e il testosterone nelle ovaie, nelle surreni e nel tessuto adiposo a partire dai precursori). Fluttuazioni ormonali sono altresì fisiologiche durante il ciclo mestruale e in gravidanza, in cui l’acne può riacutizzarsi. Il passaggio di tali ormoni attraverso la placenta spiega lo sviluppo dell’acne neonatale, che fortunatamente è transitoria (infatti si risolve con lo smaltimento degli ormoni di origine materna). L’acne infantile, invece, può manifestarsi a causa di un’aumentata produzione di DHEA da parte delle surreni e delle gonadi ancora immature.

In altri casi, tuttavia, l’aumento degli ormoni sessuali maschili è patologico: nelle donne è correlato alla sindrome dell’ovaio policistico, che si manifesta – tra le altre cose – con acne e irregolarità mestruali; altri disturbi endocrini includono l’iperplasia surrenale congenita, i tumori alle ovaie e alle surreni.

CRH e Sostanza P

I sebociti sono altresì responsivi all’ormone rilasciante la corticotropina (CRH) e alla Sostanza P, coinvolti nella risposta cutanea allo stress. L’azione di questi due ormoni si traduce sia nell’aumento delle secrezioni sebacee, sia nel rilascio di citochine infiammatorie da parte degli stessi sebociti, favorendo la comparsa dei comedoni e l’evoluzione a papule.4

IGF-1 (fattore di crescita insulino-simile)

Recenti studi5 suggeriscono che anche l’IGF-1 (fattore di crescita insulino-simile), che aumenta in pubertà, sia implicato nello sviluppo dell’acne, essendo un potente induttore degli androgeni nell’unita pilosebacea.

2) Cutibacterium acnes

Il Cutibacterium acnes è un batterio che vive nei follicoli piliferi, di solito senza arrecare danni all’ospite (commensale), ma l’occlusione dei pori causata dai tappi sebacei crea un ambiente ideale per il suo sviluppo, ossia anaerobico (privo di ossigeno) e ricco di grassi (trigliceridi), che rappresentano la fonte di nutrimento del microrganismo.

Uno studio italiano6 ha recentemente evidenziato che non è la carica (ossia la quantità), ma il tipo di C. acnes che favorisce la manifestazione dell’acne. In particolare, il filotipo IA1 è stato associato alle forme moderate-severe della patologia, giacché evoca risposte infiammatorie di maggiore entità rispetto agli altri filotipi e produce una biopellicola (o biofilm) che lo protegge dagli antibiotici.

3) Fattori genetici

Gli studi di associazione sull’intero genoma hanno portato all’identificazione di diversi marker correlati all’acne, in particolare i geni coinvolti nel metabolismo degli androgeni, nell’infiammazione e nella cicatrizzazione, suggerendo uma base genetica della patologia.

Trattamenti antiacne

Le terapie antiacne hanno lo scopo di curare le lesioni e prevenirne la formazione. Prevedono l’uso di farmaci topici e/o orali, in associazione a una skincare routine a base di detergenti delicati (no saponi, SLS e SLES) e idratanti leggeri (gel e fluidi). Detto ciò, vediamo i farmaci antiacne raccomandati dalle linee guida del NICE – National Institute for Health and Care Excellence.7

Farmaci per l’acne lieve

I farmaci di prima scelta per il trattamento dell’acne lieve sono i retinoidi topici, come la tretinoina, l’adapalene e il trifarotene, che dissolvono i comedoni regolando il ricambio cellulare. Per l’acne comedonica si usano da soli, invece per le forme papulo-pustolose è indicata l’associazione con antimicrobici (benzoil perossido) e/o antibiotici topici (clindamicina). Se ci sono macchie (iperpigmentazione post-infiammatoria), l’acido azelaico è utile per schiarirle grazie agli effetti anti-tirosinasi.

Il trattamento con retinoidi topici non si limita alle fasi acute, dovendo essere utilizzati anche in fase di mantenimento per prevenire la formazione dei comedoni. Invece gli antibiotici si usano per 3-4 mesi, insieme al benzoil perossido, per ridurre il rischio di resistenza batterica.

Dal momento che i retinoidi sono fotosensibilizzanti (aumentano il rischio di eritemi solari, in quanto assottigliano la pelle) si applicano la sera, riservando l’uso degli antimicrobici e antibiotici al mattino. Altri effetti indesiderati includono pelle secca, irritata e desquamata.

Farmaci per l’acne moderata-severa

In caso di acne nodulo-cistica e conglobata, ai farmaci summenzionati si aggiungono i retinoidi e/o gli antibiotici orali. I farmaci di prima scelta sono l’isotretinoina e le tetracicline (doxiciclina, minociclina). Se si sta pianificando una gravidanza, l’assunzione dell’isotretinoina è controindicata in quanto è teratogena (causa malformazioni fetali).

In caso di acne ormonale, si può assumere la pillola contraccettiva a base di estrogeni e progestinici, ad esempio dietinil estradiolo e drospirenone, che contrastano l’azione degli androgeni nell’unità pilosebacea. Gli anticoncezionali sono tuttavia controindicati in caso di trombofilia (ipercoagulazione del sangue).

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche la guida alla psoriasi: forme, cause e trattamenti.

Riferimenti bibliografici:
  1. Layton AM, Thiboutot D, Tan J. Reviewing the global burden of acne: how could we improve care to reduce the burden? Br J Dermatol. 2021 Feb;184(2):219-225. doi: 10.1111/bjd.19477. Epub 2020 Sep 24. PMID: 32770673. PDF:
  2. Sutaria AH, Masood S, Saleh HM, Schlessinger J. Acne Vulgaris. 2023 Aug 17. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2025 Jan. PMID: 29083670;
  3. Gabriella Fabbrocini, Giuseppe Monfrecola, Valeria Battimiello – Dipartimento di Patologia Sistematica, Università Federico II di Napoli: “Clinica dell’acne“;
  4. Vincenzo Bettoli, responsabile “Ambulatorio Acne e Dermatosi Correlate”, Dipartimento di Medicina Clinica e Specialistica – Sezione di Dermatologia, Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara: “Eziopatogenesi dell’acne“;
  5. Hazarika N. Acne vulgaris: new evidence in pathogenesis and future modalities of treatment. J Dermatolog Treat. 2021 May;32(3):277-285. doi: 10.1080/09546634.2019.1654075. Epub 2019 Aug 29. PMID: 31393195;
  6. Cavallo, I., Sivori, F., Truglio, M. et al. Skin dysbiosis and Cutibacterium acnes biofilm in inflammatory acne lesions of adolescents. Sci Rep 12, 21104 (2022). https://doi.org/10.1038/s41598-022-25436-3;
  7. Santer M, Burden-Teh E, Ravenscroft J. Managing acne vulgaris: an update. Drug Ther Bull. 2023 Dec 27;62(1):6-10. doi: 10.1136/dtb.2023.000051. PMID: 38154809; PMCID: PMC10803966.
Crediti fotografici

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L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it