Spesso si sente dire che gli studenti cinesi sono più intelligenti e preparati di quelli occidentali, soprattutto in matematica. Ma com’è strutturata la scuola cinese? Si studiano materie particolari? E quali sono le tecniche di insegnamento? Scopriamolo in questo articolo.
Prima di capire com’è strutturata la scuola cinese è necessario fare un passo indietro al 1949, anno di fondazione della Repubblica Popolare Cinese di Mao Zedong. Trent’anni prima il Paese vide la fine dell’impero dopo oltre duemila anni e, negli anni successivi, dovette fronteggiare sia guerre civili sia contro il Giappone. In questo scenario, la popolazione cinese analfabeta era circa l’80%, in quanto l’istruzione era riservata ad una ristretta minoranza.
Il Partito Comunista Cinese, al di là degli interessi di regime, si impegnò dunque nel far aumentare l’alfabetizzazione del Paese. Innanzitutto estese l’accesso all’istruzione a tutta la popolazione, comprese le zone rurali. In secondo luogo, come possiamo osservare anche oggi, semplificò la lingua cinese, introducendo caratteri con meno arzigogoli e tratti da ricordare.
Da quel momento ci fu un’evoluzione progressiva nella scuola cinese, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui l’alfabetizzazione si aggira intorno al 90% e dove gli studenti surclassano quelli europei ed americani in fatto di preparazione.
Il sistema scolastico
Dal punto di vista strutturale non esistono grandi differenze tra la scuola cinese e quella italiana. Entrambe sono formate da livelli che iniziano con la scuola dell’infanzia e terminano con l’educazione universitaria e post-laurea. Come avveniva in Italia fino a qualche anno fa, a partire dalle scuole elementari è necessario sostenere un esame per passare al livello successivo.
A livello nazionale possono sorgere differenze importanti, soprattutto per ciò che concerne le aree rurali. Qui, ad esempio, l’orario scolastico può essere adeguato alla necessità dei lavori agricoli.
I valori che stanno alla base della scuola cinese derivano sia dalla cultura confuciana sia dal passato socialista. Vengono promossi il patriottismo e l’importanza del lavoro, tanto che fin dalle elementari vengono fatte svolgere attività quali, ad esempio, lavori agricoli e artigianali o la pulizia della scuola
Le divise scolastiche variano a seconda dell’istituto e, a seconda dei casi, nemmeno vengono fatte indossare.
Vediamo ora, passo per passo, i diversi livelli in cui è suddiviso il sistema scolastico cinese, iniziando dalla scuola pre-primaria.
幼儿园 (yòu’ér yuán) – Scuola materna
Molto simile all’omologa italiana. I bambini vi entrano intorno ai 3 anni e ne escono una volta raggiunta l’età per accedere alla scuola elementare. Non è obbligatoria.
Scuola primaria
Con la scuola primaria inizia l’obbligo scolastico, che in Cina dura 9 anni. Questa comprende le equivalenti delle nostre scuole elementari e medie. A livello nazionale, però, non c’è uniformità nella durata dei cicli, in quanto viene lasciato un margine di discrezione alle autorità regionali.
Il sistema più comune è il 6+3, diffuso soprattutto nelle città. In alcune province rurali si può trovare invece il 5+4. Infine, in zone periferiche, si può trovare il ciclo unificato di 9 anni.
In queste scuole l’anno scolastico dura dieci mesi, da settembre a luglio. Le lezioni si svolgono per un totale di 34 settimane, mentre nelle restanti 5 si svolgono attività di ripasso o alternative.
小学 (xiǎoxué) – Scuole elementari
La scuola è gratuita e l’ingresso avviene a 6 anni o, più raramente, a 7. Sulla base delle ore di lezione, che durano in realtà 45 minuti, le materie maggiormente insegnate sono: lingua cinese, matematica e scienze.
A proposito delle differenze tra le scuole nelle zone rurali, molto curioso è il programma di lezioni che offrono alcune di esse. Questo prevede esclusivamente 4 materie: cinese, matematica, conoscenze generali ed etica.
中学 (zhōngxué) – Scuole medie
Rispetto al livello precedente vengono aggiunte alcune materie. In particolare, gli studenti cinesi imparano per la prima volta: storia, geografia, una seconda lingua straniera, fisica e biologia. La scuola non è del tutto gratuita in quanto possono essere richiesti dei contributi
Con la fine della scuola dell’obbligo termina anche l’istruzione gratuita. Inoltre inizia a farsi sentire la competizione tra gli studenti.
专科学校 (zhuānkē xuéxiào) – Scuole superiori
Differentemente da quelle italiane, le superiori cinesi hanno una durata di 3 anni. Qui le classi possono essere formate anche da una cinquantina di studenti. Il programma di studio varia a seconda dell’indirizzo scelto.
Al termine del ciclo di studi, si sostiene l’esame di Stato (高考 gāokǎo), particolarmente sentito in Cina.
Secondo le direttive del Ministro dell’Educazione cinese, gli studenti sorpresi ad imbrogliare non possono sostenere nuovamente l’esame prima di tre anni.
In preparazione dell’esame gli studenti sono messi pesantemente sotto pressione. A questo proposito la scuola di Hengshui, una delle migliori del Paese in fatto di risultati, non è seconda a nessuno. Qui gli allievi studiano dalle 5:30 alle 21:30, hanno un solo giorno di vacanza al mese e non possono tenere telefonini.
Non per niente questa scuola cinese è anche tristemente famosa per l’alto numero di suicidi tra gli studenti, tant’è che, per arginare il fenomeno, ha deciso di introdurre delle “barriere anti-suicidio” interne.
Terminato l’incubo dell’esame di Stato si accede all’università 大学 (dàxué).
Partendo dal livello più basso si possono conseguire:
学士 (xuéshì) – Laurea
L’equivalente della nostra laurea triennale. In realtà quella cinese prevede una durata di 4 o 5 anni a seconda dell’ateneo, e vi si accede sulla base dei voti raggiunti nella scuola superiore.
硕士 (shuòshì) – Laurea specialistica
Corso di laurea che si estende per altri due o tre anni. Da non confondere con il nostro Master, il quale non ha un omologo cinese.
博士 (bóshì) – Dottorato di ricerca
Come il nostro, conseguito dopo almeno tre anni.
La matematica nelle scuole cinesi
Ma perché i cinesi, e gli asiatici in particolare, sono così preparati in matematica? La concorrenza degli studenti certamente favorisce un livello maggiore rispetto ai nostri conterranei svogliati, ma questo non spiega come mai siano i migliori al mondo proprio in quella materia. La risposta ce la dà il metodo Singapore.
Il metodo Singapore è un metodo di insegnamento della matematica sviluppato nel 1982, e perfezionato definitivamente dieci anni dopo, che prende il nome dalla Repubblica che lo ha inventato. Nelle classifiche internazionali di matematica, gli studenti di Singapore passarono dal 16° al 1° posto nel giro di dieci anni.
Questo metodo viene utilizzato abitualmente nei Paesi asiatici, tra cui la Cina. Ma in cosa consiste?
Il principio che ne sta alla base riguarda il fatto che è meglio studiare meno ma in maniera più dettagliata. Lo studio avviene attraverso tre fasi, ognuna delle quali è propedeutica rispetto alla successiva:
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La fase concreta:
gli studenti hanno un contatto diretto con oggetti reali (dadi, gettoni, etc.), allineandoli o togliendoli per imparare le addizioni e le sottrazioni.
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Il bar modelling (o fase pittorica):
gli alunni disegnano barre in cui inserire i numeri. Così facendo hanno un impatto visivo molto più efficace nei calcoli che stanno facendo, imparando senza difficoltà ogni tipo di operazione, soprattutto quelle con le frazioni.
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La fase astratta:
solo da questo momento si risolvono i problemi con simboli e numeri.
Questo approccio permette di avere risultati nettamente migliori poiché gli studenti, grazie all’utilizzo delle barre, hanno un riferimento visivo e concreto e, quindi, la piena padronanza del calcolo.
Con questo metodo, la matematica non è più un mantra da ripetere indipendentemente dal fatto che la si sia capita o meno, ma diventa un mezzo concreto per ragionare su qualsiasi tipo di problema.
Guardate ad esempio com’è semplice spiegare le frazioni, incubo di molti studenti italiani di qualsiasi età, con gli esercizi proposti nelle immagini.
Recentemente in molte scuole occidentali, tra cui anche italiane, si sta introducendo questo approccio. Chissà se la matematica smetterà di essere l’incubo degli studenti.
Ecco qual è il motivo per cui la scuola cinese sforna i migliori studenti al mondo nel campo della matematica. E voi cosa ne pensate? Sareste diventati dei geni della matematica con il metodo Singapore?
Per maggiori informazioni: Nicosia C. (2010), Cinesi, scuola e matematica.
Immagine di copertina © Reuters/Stringer
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it