Nel nostro ultimo viaggio abbiamo scoperto alcune mete “imperdibili” di Parigi, rimasta recentemente orfana della cattedrale di Notre-Dame. Questa volta vi parlo della Torre Eiffel, perché proprio oggi, nel 1889, venne aperta al pubblico per la prima volta.
Questione di gusti
Vi piace? Non vi piace? Ebbene sappiate che in questo eterno dilemma non siete soli. Fin dalla sua progettazione, e soprattutto durante la sua realizzazione, la Torre Eiffel ha scatenato polemiche e diatribe.
Noi scrittori, pittori, scultori e architetti, a nome del buon gusto e di questa minaccia alla storia francese, veniamo a esprimere la nostra profonda indignazione perché nel cuore della nostra capitale si debba innalzare questa superflua e mostruosa Torre Eiffel, che lo spirito ironico dell’anima popolare, ispirata da un sano buon senso e da un principio di giustizia, ha già battezzato la torre di Babele. La città di Parigi si assocerà veramente alle esaltate affaristiche fantasticherie di una costruzione meccanica – o di un costruttore – disonorandosi e degradandosi per sempre? […] La Torre Eiffel, che neppure l’America, con la sua anima commerciale, ha l’audacia di immaginare, senz’alcun dubbio è il disonore di Parigi. Tutti lo sentono, tutti lo dicono, tutti ne sono profondamente rattristati, e noi non siamo che la debole eco di un’opinione pubblica profondamente e giustamente costernata. Quando gli stranieri visiteranno la nostra Esposizione protesteranno energicamente: “È dunque questo l’orrore che hanno creato i francesi per darci un’idea del loro gusto tanto magnificato?”. […] E per i prossimi vent’anni vedremo stagliarsi sulla città, ancora vibrante dell’ingegno dei secoli passati, vedremo stagliarsi come una macchia d’inchiostro l’odiosa ombra dell’odiosa colonna di metallo imbullonato.
Queste parole apparvero il 14 febbraio 1887 sul giornale Les Temps, indirizzate al funzionario della municipalità di Parigi, Adolphe Alphand. Sottoscritta da 47 tra artisti ed intellettuali, tra cui i pittori Ernest Meissionier e William-Adolphe Bouguereau, l’architetto Garnier, gli scrittori Guy de Maupassant e Alexandre Dumas figlio, questa lettera non fu sufficiente a fermare la costruzione dell’opera, ormai già iniziata da qualche mese.
Al contrario, Gustave Eiffel rispose:
Sono convinto che la torre possegga una sua intrinseca bellezza. Il principio primo dell’estetica architettonica è che le linee essenziali della costruzione coincidano perfettamente con la sua utilità. Qual è stato il principale ostacolo che ho dovuto superare nel progettare la torre? La resistenza ai venti. Io penso davvero che le curve dei suoi quattro piloni, così come sono stati creati grazie ai nostri calcoli e che si innalzano da una base colossale per restringersi gradatamente verso la cima, produrranno una meravigliosa sensazione di forza e bellezza [… Si tratterà del] più alto edificio mai costruito a memoria d’uomo […]; una costruzione colossale possiede un fascino intrinseco […]. A me sembra che la Torre Eiffel sia degna di rispetto, non foss’altro perché dimostrerà che non siamo solo un popolo di persone divertenti, ma siamo anche un paese di ingegneri e costruttori, richiesti nel mondo intero per costruire ponti, viadotti, stazioni ferroviarie e i più grandi monumenti dell’industria moderna […]. Cominciano a dire che la mia torre non è francese. È abbastanza grossa e sgraziata per adattarsi agli inglesi e agli americani, ma non è il nostro stile, insistono. Noi siamo abituati ai ninnoli artistici […]. Ma perché non possiamo dimostrare al mondo che siamo in grado di realizzare i più eccelsi progetti ingegneristici? […] Parigi sta per avere la più grande torre del mondo, dopotutto […]. Anzi, la torre sarà l’attrazione più spettacolare di tutta l’Esposizione.
Piaccia o meno, la Torre sarebbe dovuta restare in piedi solamente per 20 anni dalla sua inaugurazione, ma tale fu il successo che, nonostante i suoi illustri detrattori, si decise all’unanimità di non abbatterla, andando oltre gli anni inizialmente pattuiti.
Fu lungimirante anche l’idea di installare una stazione radiofonica permanente sulla sua sommità, attuata nel 1906, la quale raggiungeva una notevole facilità di trasmissione radio. Questa scelta permise alla Torre di giocare un ruolo chiave nei primi collegamenti telefonici transoceanici e nelle comunicazioni militari della prima guerra mondiale.
Idea e costruzione della Torre Eiffel
La storia della Torre Eiffel iniziò nel 1884 quando due ingegneri dello studio di Gustave Eiffel, Emile Nouguier e Maurice Koechlin, elaborarono il primo progetto di una torre metallica di 300 metri. Nonostante ne abbia la paternità ufficiale (ed il suo nome) Eiffel, ingegnere ed imprenditore, prese in considerazione il progetto solo dopo che l’architetto Sauvestre vi aggiunse una ricca ornamentazione.
Il progetto venne presentato al concorso indetto nel 1886 dalle autorità francesi per la costruzione dell’edificio più alto al mondo da ammirare in occasione dell’Esposizione Universale del 1889. Il progetto vinse il concorso ed i lavori vennero iniziati il 26 gennaio 1887 e terminarono il 31 marzo 1889, in tempo per l’inaugurazione dell’Esposizione, avvenuta due mesi dopo.
Il progetto fu molto complesso, frutto di dettagliate analisi condotte da circa 40 ingegneri e disegnatori che realizzarono 700 disegni di complessivo e 3600 disegni di fabbricazione. Dovevano superare due problemi: impedire che la torre si rovesciasse, a causa dell’altezza e del peso, e che oscillasse troppo, a causa dell’azione del vento.
Il problema del rovesciamento fu risolto mediante il tracciato campaniforme (cioè di forma svasata) dei suoi quattro pilastri, che le fornirono sufficiente stabilità. Il problema dell’oscillazione fu risolto con quadrilateri triangolati di montanti e traversi che connetterono i quattro grandi pilastri della torre e determinarono una struttura di rigidità elevata.
I lavori iniziarono il 26 gennaio 1887 e durante i primi cinque mesi vennero costruite le fondamenta; anche qui non fu facile perché i due pilastri vicini alla Senna crearono problemi, al punto che fu necessario scavare per cinque metri al di sotto del livello freatico per raggiungere il terreno solido. Per realizzare gli scavi, Eiffel impiegò con successo un sistema di cassoni pneumatici che era stato introdotto in Inghilterra nel 1830, ma che non era mai stato applicato ad un’opera delle dimensioni della Torre Eiffel.
L’avanzamento dei lavori fu regolare e rapido; nel settembre del 1888 si raggiunse il secondo piano ad un’altezza di 115 metri. Da qui la costruzione fu più semplice in quanto la torre prendeva la forma di un pilone. L’ultima fase fu l’installazione degli ascensori, tre tipi di diversi ascensori, uno per ogni piano, costruiti appositamente per la torre. Eiffel rifiutò di adottare ascensori in verticale e li volle obliqui, con raggio di curvatura di 48 metri su una distanza di 15 metri.
Durante i lavori si verificò un solo incidente mortale, tra l’altro fuori dall’orario di lavoro, nonostante le condizioni di lavoro rischiose, in piedi sulle travi di metallo, e quelle climatiche. Eiffel fu un innovatore anche qui: studiò un sistema che impedisse (o limitasse la possibilità) agli operai di cadere nel vuoto, soprattutto nelle fasi più avanzate dei lavori. Sotto alle postazioni di lavoro fece infatti installare delle reti che resero il cantiere il più sicuro fino ad allora, considerando quelli di edifici particolarmente alti.
La giornata lavorativa era di nove ore, che diventavano dodici in estate. Alla torre lavorarono contemporaneamente dai 150 ai 300 operai, il cui compito era quello di assemblare e montare i pezzi che altri 100 operai fabbricavano e premontavano negli stabilimenti di Gustave Eiffel. All’assemblaggio si procedeva unendo i diversi pezzi mediante rivetti; in totale, la Torre Eiffel contiene 2,5 milioni di rivetti.
I rivetti sono “protagonisti” anche in un’altra imponente costruzione, sebbene la sua fine è stata tutt’altro che gloriosa: il Titanic. Leggi l’articolo che ne parla!
Dove, come e quando
La Torre Eiffel si trova nella parte occidentale VII arrondissement, nel pieno centro di Parigi, all’estremità nord-occidentale dello Champ de Mars. La struttura è eretta su un piano a 33,50 metri sul livello del mare, non lontano dalle rive della Senna. Tutt’intorno si ergono edifici di grande interesse storico e architettonico, come l’École Militaire, il Pont d’Iéna, il Palais de Chaillot e la sede dell’UNESCO.
Avenue Gustave Eiffel, avenue de la Bourdonnais, avenue de Suffren e infine la trafficata Quai Brandly sono le quattro direttrici che, intersecandosi, descrivono un rettangolo all’interno del quale si inserisce la Torre, circondata da un fitto boschetto e da alcuni laghetti. Le strade di questo parco sono completamente chiuse al traffico motorizzato ed aperte al solo transito pedonale.
La zona è servita da diverse stazioni della metropolitana di Parigi e da altrettanto numerose linee di autobus.
La Torre è accessibile tutti i giorni dell’anno, salvo scioperi, problemi climatici, manutenzioni o altri eventi non prevedibili. È possibile acquistare i biglietti e programmare la visita dal sito ufficiale.
Dal 29 aprile al 4 maggio 2019, la Torre è aperta dalle 9:30 alle 0:45 (ultima salita prima di mezzanotte – per la sommità prima delle 23.00), mentre il resto dell’anno apre alle 9.30 e chiude alle 23.45.
Per salire potete utilizzare gli ascensori, gli stessi installati in origine (fornitura e posa dell’azienda Otis, operativa ancora oggi in tutto il mondo) e funzionanti dal 1889, oppure salire a piedi i 1665 scalini – forse potete anche immaginare quale sarebbe la mia scelta, vero?
Curiosità
Vi sono alcune curiosità da sapere sulla Torre Eiffel, simbolo di Parigi e della Francia:
- Il suo record di altezza (324 metri) rimase imbattuto per 40 anni, ossia fino alla costruzione del Chrysler Building a New York.
- Negli anni ha cambiato diverse volte colore, passando dal rosso, al giallo ocra, al bronzo (colore attuale). Questo perché, per contrastare la ruggine, ogni sette anni circa viene ridipinta, con un consumo di oltre 60mila tonnellate di vernice.
- Gustave Eiffel, il giorno dell’inaugurazione, ebbe il coraggio di salire fino in cima a piedi. Si era inoltre fatto costruire un appartamento privato proprio in cima alla Torre, per ammirare il panorama nel momento migliore della giornata, un’ora prima del tramonto.
- La sua altezza può variare in estate fino a 15 centimetri, a causa del calore che dilata il metallo. La sua oscillazione massima a causa del vento è invece di soli 12 centimetri.
- Hitler tentò di salire sulla Torre, in occasione della sua entrata trionfale a Parigi, ma i parigini pensarono bene di disattivare gli ascensori. Gli dissero che non era possibile recuperare il pezzo di ricambio necessario per la riparazione a causa della guerra e questa scusa, unita alla prospettiva di salire tutti quei gradini, fece desistere il Führer. Inutile dire che pochi giorni dopo la sua partenza gli ascensori tornarono a funzionare senza problemi!
Vi rimando al mio precedente articolo per scoprire cos’altro si può visitare nella capitale francese. Io vi do appuntamento al prossimo viaggio!
Annalisa A.
Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
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