L’evoluzione delle campagne sulle sigarette
“Il fumo nuoce gravemente alla salute” è la frase che capeggia a caratteri cubitali su ogni pacchetto di sigarette in commercio, corredato da immagini angoscianti di malati terminali o polmoni ormai del tutto compromessi a causa del fumo. Eppure, nonostante ciò, il business legato al tabacco non accenna a scomparire, anzi, si stimano 1,1 miliardi di fumatori: un numero pericolosamente esagerato destinato ad aumentare in futuro, sebbene di campagne di sensibilizzazione ce ne siano a bizzeffe, corredate da divieti sempre più restrittivi. Non è sempre stato così però.
Pubblicità a favore delle sigarette
Nel secolo scorso le campagne antifumo non esistevano, al contrario s’incoraggiava la gente a fumare, pubblicizzando le sigarette come un toccasana per l’organismo. Molte locandine avevano questo scopo e – che dire? – alcune erano vere e proprie opere d’arte, come questa delle sigarette Mogul.
O ancora quest’altra, che invece pubblicizzava le sigarette Old Gold.
Insomma, colori e slogan accattivanti erano la chiave per alzare le vendite e alcune locandine presentavano le sigarette come il segreto della felicità.
Addirittura, il dentista di fiducia le consigliava caldamente. Incredibile, vero? Qualcosa d’inconcepibile, al giorno d’oggi.
Nascita delle pubblicità antifumo
Le campagne e le leggi contro il fumo sono piuttosto recenti: infatti la sponsorizzazione delle sigarette è stata ufficialmente vietata a partire dagli anni ’90, mentre nel 2003 si pensò a una legge contro il fumo passivo, benché ne esistesse già un’altra (in vigore dal 1975) presa non proprio sul serio.
Oltre alle immagini shock sui pacchetti, ve ne sono molte altre che corredano le pubblicità progresso antifumo. Confrontandole con le locandine degli anni ’30, ’40 e ’50, si nota una gran bella differenza (per fortuna): il fumo non viene più presentato come benefico, ma esattamente per ciò che è: un veleno.
La Fondazione Umberto Veronesi è una tra le più note che si occupa di ricerca e prevenzione soprattutto nelle scuole, dove le sigarette trovano terreno fertile. Sempre più giovani, infatti, sono dipendenti dal fumo di tabacco e i numeri aumentano vertiginosamente ogni anno.
Sebbene si speri che il numero di fumatori scenda, le stime non sono affatto incoraggianti. Entro il 2030 i decessi potrebbero superare ampiamente gli 8 milioni, tra fumatori attivi e passivi. Le raccomandazioni del Ministero della salute sono sempre le stesse: non iniziare a fumare! Se avete già iniziato, smettete quanto prima. E ricordate, “No smoking, be happy“!
Consigli di lettura
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Lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.