Resoconto in quattro puntate di Game of Thrones
Ultima puntata per prepararci all’inizio della settima stagione di Game of Thrones. Chiudiamo parlando di Essos e Daenerys. Nelle prime tre puntate del percorso che ci sta accompagnado alla settima stagione di Game of Thrones, ci siamo concentrati sul Continente Occidentale (Westeros), parlando dei Sette Regni e della Barriera.
Le vicende dell’Essos
In realtà il mondo ideato da George Martin è di gran lunga più esteso geograficamente e comprende un altro continente, quello Orientale (Essos). Come possiamo vedere, a dividere i due continenti è il Mare Stretto. Nella composizione del mondo della serie le distanze geografiche vengono estremamente accentuate evidenziando le differenze culturali. Basti pensare a Dorne: il principato copre la penisola meridionale di Westeros ed è governato dalla Casata Martell.
Nonostante appartenga a Westeros, viene raffigurato come estremamente diverso rispetto al resto dell’occidente; i tratti mediorientali di molti scenari mettono in risalto questa lontananza. Lontananza che, è bene ricordare, nel corso della serie è diventata anche “politica” dopo la morte di Oberyn Martell (di cui abbiamo già parlato nella prima puntata dedicata ad Approdo del Re) e la presa di potere della sua amante Ellaria Sand sulla penisola, intenzionata a vendicare il proprio amato.
Se dunque la distanza fra Dorne e il resto dei Sette Regni è così rimarcato, si può immaginare quale siano le differenze fra Westeros ed Essos. La più importante riguarda sicuramente la forma di governo che vige nel secondo continente: non un grande regno che risponde ad un’unica corona, ma una serie di città-stato autonome, principalmente governate da mercanti: vista la loro collocazione prevalentemente costiera, le definirei quasi Repubbliche marinare. Nella zona continentale, invece, lo scenario è dominato dai Dothraki, popolazioni di selvaggi che si muovono a cavallo, temono il mare e parlano una loro lingua.
Così descritto l’Essos sembrerebbe non avere alcun ruolo nei giochi politici di cui abbiamo parlato finora. In realtà gran parte dei pericoli per la regina Cersei, cui avevamo accennato alla fine del primo pezzo, provengono direttamente dall’altra parte del Mare Stretto. Il primo e più grande di questi è Daenerys Targaryen, la cui ascesa nel corso delle stagioni è stata implacabile e per certi versi superiore persino a quella della stessa Cersei.
All’inizio della serie Daenerys ci viene presentata, insieme al fratello Viserys, come discendente dei legittimi sovrani dei Sette Regni. Robert Baratheon infatti salì al Trono proprio a discapito del padre dei due fratelli, Aerys II, ribattezzato il Re Folle per via della Follia che lo ha connotato dopo la giovinezza, ucciso da Jaime Lannister, che per tale motivo fu ribattezzato Sterminatore di Re. Aerys era inoltre padre di quel Rhaegar che sappiamo essere il padre biologico di Jon Snow e che di fatto rende Daenerys sua zia. La dinastia Targaryen inoltre ha un’altra peculiarità: sembra possa resistere ad altissime temperature e le leggende narrano che fossero gli unici in grado di domare i draghi (ormai estinti).
Tornando all’inizio della prima stagione, il pallino del gioco sembra essere in mano a Viserys. Quest’ultimo, infatti, usa la sorella come merce di scambio con Khal Drogo, capo dei Dothraki, promettendogliela in sposa in cambio del supporto del popolo Dothraki per riconquistare il Trono. Nelle primissime puntate Daenerys ci appare come un’inerme vittima degli eventi: violentata dal Khal ed in balia degli ordini del fratello, il suo ruolo sembra non possa andare oltre. Invece gradualmente riuscirà a conquistare il rispetto di Khal Drogo e dei Dothraki, che la vedranno come loro “Khaleesi” (Regina). Quest’investitura di fatto permetterà a Daenerys di togliersi di dosso l’influenza del fratello; Viserys ovviamente non vede di buon occhio questo sorpasso nelle gerarchie, ma la sua arroganza lo porterà ad essere ucciso da Khal Drogo, in una delle morti più sceniche di tutto Game of Thrones.
L’unico evento che sembra mettere in discussione il suo ruolo fra i Dothraki è la morte di Khal. Quest’ultimo rimane ferito in un duello in difesa della sua sposa e per essere curato Daenerys richiede l’aiuto di una maga catturata nel corso di una delle tante razzie dei Dothraki. La strega, però, utilizzerà la magia per togliere qualunque tipo di coscienza e consapevolezza a Khal Drogo; in altre parole non fa altro che lobotomizzarlo in maniera alternativa.
A questo punto Daenerys “sopprime” l’ombra del suo re e mette al rogo la donna. Durante l’esecuzione, forte della resistenza al calore tipica dei Targaryen, la Khaleesi si getta anch’essa fra le fiamme, portando con sé le tre uova di drago donatele in occasione delle sue nozze con Khal Drogo. Una volta che il fuoco si è spento, i Dothraki sono sbalorditi: Daenerys è viva e le uova si sono schiuse. L’autorità di Daenerys è più salda che mai. Può così riprendere il suo percorso, consigliata da Ser Jorah Mormont, spia di Varys, ma che in breve diventa fedele alla regina e se ne innamora (non corrisposto, agonia ancora in corso per il povero Ser Jorah).
Daenerys aumenta le proprie risorse dopo aver preso a Qarth il denaro necessario per acquistare una nave e soprattutto dopo essere riuscita a far suo un esercito di 8.000 Immacolati, abili combattenti eunuchi addestrati sin da bambini.
Forte di questo contingente riesce a conquistare anche la città schiavista di Meereen, nella quale cercherà di abolire la schiavitù, tema ricorrente nelle politiche di Daenerys. In ultimo si aggiungerà alle sue fila un altro alleato preziosissimo, quel Tyrion Lannister che avevamo lasciato in fuga da Approdo del Re e che mille peripezie (con la complicità di Varys) hanno condotto dalla regina dei draghi. Il nano di Casa Lannister ricoprirà il ruolo di prezioso consigliere per Daenerys e l’aiuterà a fronteggiare i ribelli “Figli dell’Arpia”; mostrerà, inoltre, una più che sospetta dimestichezza con i draghi, per così dire.
Alla fine l’ultima – si fa per dire – dei Targaryen è pronta ad attaccare Approdo del Re, potendo contare sull’appoggio di Tyrell, Martell, Greyjoy, Immacolati e Dothraki. L’esercito sembrerebbe avere tutte e carte in regola per fronteggiare l’armata dei Sette Regni, ma in questo conflitto bisogna tenere conto anche dell’imminente arrivo dei “White Walkers” e del ruolo del nuovo Re del Nord, ossia suo nipote Jon Snow. Le variabili nella guerra ormai prossima sono troppe per poterne comprendere l’andamento.
Fra i pericoli provenienti da Est per Cersei una menzione d’onore la merita la minore delle figlie femmine di Ned Stark (e forse la sua preferita in assoluto), ossia Arya, che ha proprio nella Regina uno degli obiettivi della sua personale lista di nemici da eliminare. La bambina dalla prima stagione aveva già mostrato la sua propensione al combattimento piuttosto che alla vita di corte, a differenza di Sansa, tant’è che una delle primissime azioni che le vediamo compiere è quella di centrare un bersaglio con l’arco al posto di suo fratello Bran.
Quella che ritroviamo alla fine della sesta stagione, però, è una pericolosissima assassina. Anche lei protagonista di lunghi viaggi, la maggior parte dei quali prima insieme a Gendry, figlio illegittimo di Robert Baratheon attualmente disperso, poi insieme all’odiato Sandor Clegane (anche lui nella lista di Arya), il quale poi abbandona credendolo morto (invece è ancora vivo), la giovane Stark raggiunge il porto di Braavos. Qui viene addestrata per diventare una servitrice del Dio dai Mille Volti, in grado di cambiare il proprio aspetto e camuffarsi agli occhi di chiunque, di essere quindi “Nessuno”, oltre che di affinare le proprie doti combattive. Arya prenderà le distanze dalla controversa setta del Dio dai Mille Volti, ma porterà con sé le abilità apprese.
Potrebbe sembrare poco per impensierire Cersei, ma con le sue nuove capacità Arya è già riuscita a vendicare la morte della madre e del fratello Robb uccidendo, nel finale della sesta stagione, Walder Frey, dopo aver preso le sembianze di una sua serva ed aver potuto agire inosservata nel suo piano di vendetta. Considerando che anche Cersei è sulla lista di Arya, annoverare la ragazzina fra le minacce per Cersei non sembra inappropriato!
Riordinati i tasselli principali della serie, siamo preparati in maniera più adeguata per l’inizio della settima stagione di Game of Thrones. L’ultima cosa che resta da fare è leggere le domande che abbiamo fatto a qualche fan su curiosità e svolgimento della serie.
Consigli di lettura
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