Soleterre Children Center. Foto di Ugo Panella (free press).

Un presidio stabile, a 300 metri dall’Ospedale pubblico di Beit Jala, in cui già interviene Soleterre – l’unico a offrire cure oncologiche pediatriche – pensato per restituire cura, sicurezza e parole a chi ha perso troppo presto il significato della paura.

Milano/Betlemme, 10 luglio 2025. In Cisgiordania ogni bambino nasce sotto assedio. Cresce in famiglie che da oltre tre generazioni portano addosso i segni della violenza: bombardamenti, incursioni notturne, demolizioni di case, arresti arbitrari, lutti mai elaborati. Nella sola Cisgiordania, dal 7 ottobre 2023 a oggi, sono stati uccisi o feriti oltre 5 bambini al giorno, altri hanno visto morire padri, fratelli, amici. Alcuni sono gli unici sopravvissuti delle loro famiglie. È in questo contesto che oggi nasce il Soleterre Children Center, primo centro permanente per la cura del trauma psicologico infantile da guerra in Cisgiordania. Un presidio stabile, a 300 metri dall’Ospedale pubblico di Beit Jala, in cui già interviene Soleterre – l’unico a offrire cure oncologiche pediatriche – pensato per restituire cura, sicurezza e parole a chi ha perso troppo presto il significato della paura.

“Abbiamo creato questo centro perché in Palestina i bambini crescono in un contesto di perdita di fiducia nelle relazioni umane, immersi in una paura costante e nella convinzione che esprimere le proprie emozioni sia pericoloso. Sono risposte traumatiche profonde che ostacolano lo sviluppo affettivo, cognitivo e relazionale. Il trauma più diffuso qui è quello inflitto dall’essere umano in modo intenzionale, senza alcun riconoscimento o assunzione di responsabilità da parte dell’autore della violenza. Questa impunità, oltre a rendere cronica la ferita, sposta la colpa sulla vittima, generando vergogna, silenzio e isolamento. È per questo che intervenire è un dovere clinico, etico e politico: perché nessun bambino dovrebbe crescere con il peso di una colpa che non gli appartiene”, Damiano Rizzi, Presidente di Soleterre e psiconcologo, oggi a Betlemme per costruire percorsi di cura e protezione per l’infanzia colpita dalla guerra.

Secondo il Palestinian Health Report (2022), solo il 15% dei bambini palestinesi riceve supporto psicologico, mentre secondo il report del Mental Health & Psychosocial Support Network (2025), 1 su 2 mostra sintomi da PTSD, il 58% fatica a concentrarsi e quasi il 40% smette di parlare o si isola. In Palestina, dove vivono 5,5 milioni di persone ma ci sono solo 250 psicologi (1 ogni 22.232 abitanti), parlare di trauma non è emergenza: è realtà quotidiana. Il 58% manifesta difficoltà di apprendimento e quasi il 40% soffre di mutismo selettivo o isolamento. A questi si aggiungono i segni del CTSD – Continuous Traumatic Stress Disorder, una sindrome cronica anche chiamata “sindrome palestinese” causata da perdite, umiliazioni a causa di incursioni armate, minacce costanti.

In un contesto segnato da conflitti armati e crisi sistemica prolungata, il Soleterre Children Center nasce come intervento strutturale per affrontare il trauma psicologico complesso e collettivo che colpisce l’infanzia in Cisgiordania. Il centro non si propone di cancellare il dolore, ma di renderlo pensabile e narrabile: trasformare la paura in linguaggio, riattivare le capacità di autoregolazione, ricostruire fiducia, senso di sicurezza e legami affettivi primari.

Il Soleterre Children Center nasce per offrire cura, ascolto e protezione ai bambini e alle famiglie palestinesi. Un centro multifunzionale, permanente, pensato per affrontare il trauma nei luoghi in cui ha origine.

“Essere qui oggi significa scegliere di non voltarsi dall’altra parte. Il Soleterre Children Center è un atto concreto di cura: restituisce ai bambini uno spazio dove il trauma può essere visto, ascoltato e trasformato. È un luogo necessario, perché la guerra che segna la mente dei più piccoli non può essere ignorata”, ha commentato Stefania Andreoli, psicoterapeuta e scrittrice dal centro, dove ha incontrato bambini e famiglie.

Promosso da Soleterre in collaborazione con VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) e finanziato da Every Child Is My Child ETS e Anna Foglietta, 8xMille Chiesa Cattolica, Piazza Pulita e Corrado Formigli, Stefania Andreoli e la sua fan-base, il Centro offrirà alla popolazione diversi servizi: tra gli altri, oltre 1.200 colloqui psicologici individuali per 400 bambini con patologie pediatriche croniche (inclusi i tumori) provenienti dal sud della Palestina (prevalentemente dall’area di Hebron) e curati presso il Beit Jala Hospital, Caritas Baby Hospital e il Family Hospital di Betlemme:

  • sostegno psicologico a familiari e personale ospedaliero;
  • terapie di gruppo e spazi di condivisione sicuri;
  • attività educative e ludiche per bambine e bambini;
  • formazione continua e supervisione per operatori sanitari e psicosociali;
  • incontri istituzionali con stakeholder locali per rafforzare la rete di protezione e cura.

“Il Soleterre Children Center si prenderà cura dei traumi dei bambini e dei ragazzi palestinesi in maniera olistica e multidisciplinare. Il VIS è fiero e orgoglioso di supportare Soleterre nella gestione e nello sviluppo del Centro”, Luigi Bisceglia, Regional Programme Coordinator – Middle East del VIS durante l’inaugurazione.

L’impatto atteso sul territorio è ampio e profondo: il Centro contribuirà al riconoscimento precoce dei segnali di disagio nei bambini, alla prevenzione di forme croniche di PTSD e dissociazione, alla riduzione dello stress secondario negli operatori sanitari, e al rafforzamento della resilienza familiare e comunitaria. In un contesto segnato da insicurezza e traumi ripetuti, questo intervento rappresenta un gesto concreto di resistenza: restituisce dignità, voce e speranza a chi sta crescendo sotto minaccia costante. Una risposta urgente, necessaria e trasformativa al trauma generato da una violenza sistemica e disumanizzante.

“La cura inizia dall’invisibile. La mente, con tutti i traumi che raccoglie, è spesso considerata un aspetto secondario rispetto alle ferite fisiche. Ma per me, è fondamentale pensare di trasferire equilibrio e ordine nelle menti dei giovani del futuro”, dichiara Anna Foglietta, attrice e fondatrice di Every Child Is My Child ETS collegata in diretta da Roma durante l’apertura. “È un investimento sociale e politico necessario, soprattutto per il popolo palestinese, che parla di costruzione e visione. le bambine e i bambini sono nate e cresciute sotto assedio e bombardamenti, e credo che sia arrivato il momento di occuparsi di loro, aiutandoli a trovare la fiducia per una vita ancora possibile. Noi di ECIMC, insieme a Soleterre, siamo qui per questo”.

Per garantire qualità scientifica, coerenza metodologica e aggiornamento continuo delle pratiche cliniche, è stato istituito un Comitato Scientifico italo-palestinese composto da esperti in psicologia dell’emergenza, salute pubblica, pediatria e diritti umani. Il Comitato accompagnerà lo sviluppo del Centro, promuoverà attività di ricerca-azione sul campo e rafforzerà il dialogo tra la comunità scientifica e il contesto locale, affinché ogni intervento sia efficace, culturalmente sensibile e rispondente ai bisogni reali dei bambini e delle loro famiglie.

Tutto questo è possibile grazie al sostegno di chi crede nella cura come diritto e nella scienza come strumento di giustizia.

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Fondazione Soleterre

Fondazione Soleterre in Palestina interviene nell’ultimo ospedale pubblico rimasto per la cura del cancro infantile, dove ogni anno assiste 120 bambini con supporto psicologico, farmaci e accoglienza.  In questi contesti, se non si interviene con aiuti internazionali, il rischio di morire per l’impossibilità di ricevere cure è estremamente elevato. Per questo Soleterre sta anche realizzando un centro per la cura del trauma psicologico infantile adiacente il reparto. Infine, stanno raccogliendo fondi per l’apertura di un altro centro fondamentale: un Centro per trapianti di midollo a Ramallah, che rappresenta l’unica speranza di sopravvivenza per molti piccoli pazienti costretti a una lotta disperata per la vita, spesso privata di cure adeguate o trasferimenti. In un contesto dove ogni giorno è una sfida, questi centri non sono solo strutture: sono una promessa di futuro, di speranza e di dignità.

Soleterre è una ONG che nasce nel 2002 per tutelare il benessere psicologico e fisico delle persone in ogni parte del mondo. In particolare, quelle che vivono un trauma a causa di guerra, malattia, povertà, emarginazione.  Attraverso un network di oltre 60 psicologi interviene in reparti di oncologia pediatrica in Italia e nel mondo per sostenere le famiglie durante tutto il percorso di malattia e assiste la popolazione vittima di guerre e crisi umanitarie con supporto psicologico d’emergenza.  Per Soleterre in emergenza le cure non devono mai essere interrotte, ecco perché con la guerra in Ucraina prima e in Palestina poi, sostiene gli ospedali in difficoltà e le persone che affrontano il duplice trauma della guerra e della malattia. In oltre 20 anni di lavoro ha assistito oltre 400mila persone nel mondo.

Crediti fotografici

Foto di Ugo Panella (free press).