
L’appuntamento è fissato per le ore 21:30 di giovedì 31 luglio, nei locali del Museo Archeologico “Alle Clarisse”. Ingresso libero.
Da anni il Civico Museo Archeologico “Alle Clarisse”, uno dei più importanti musei del Nord Sardegna, apre i propri spazi per ospitare il giovane cinema isolano. Ciò nella convizione che la settima arte sia un essenziale strumento di approfondimento culturale, conoscenza, storica e divulgazione scientifica oltre che di scoperta del territorio. Quella di Ozieri è, pertanto, diventata nel tempo una tappa obbligata e preziosa per il tour della rassegna “Visioni sarde“.
Ammirati e premiati nei festival, segnalati dalla critica, seguiti con attenzione da un pubblico non solo isolano, i cortometraggi dell’edizione in corso si caratterizzano per un ampio spettro tematico e per la capacità di rappresentare efficacemente la pluralità culturale e sociale non solo isolana.
Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno Visioni Sarde beneficia del supporto della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission e della FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia con il comune obiettivo di valorizzare la Sardegna, la sua cultura e il suo territorio attraverso gli itinerari cinematografici percorsi dalla rassegna nel mondo. Il progetto gode della partnership di Cinemaitaliano.info.
I titoli proposti e la loro trama:
- “Amare ancora“, di Giuseppe Carrieri, affronta in chiave originale il problema della violenza di genere che affligge dolorosamente la nostra società;
- “Come siamo diventati“, di Christiano Pahler, ironizza sulle inquietanti tensioni provocate in un piccolo condominio cagliaritano dall’esplosione di una lampadina;
- “Fratelli“, di Matteo Manunta, offre uno spaccato di vita familiare riportando una confessione che rompe il silenzio generazionale;
- “Il servo pastore non dorme la notte“, di Arianna Lodeserto, interpella i vecchi servi pastori e i giovani di Ollolai sulle paure per il futuro e i sogni di una vita migliore;
- “Island for rent“, di Elio Turno Arthemalle e Salvatore Cubeddu, è una distopia ambientata in una Sardegna post-apocalittica, ormai spopolata e posta in affitto;
- “Mio babbo è superman“, di Giovanni Maria D’Angelo, racconta di un ragazzino che cerca di superare i pregiudizi sociali con la fantasia, descrivendo il padre – ancorché noto ubriacone – come un eroe;
- “S62“, di Niccolò Biressi, tratta la storia di una strada statale della Sardegna e delle persone che la percorrono ogni giorno nella solitudine e incomunicabilità;
- “S’ozzastru“, di Carolina Melis, esplora il legame tra uomo e natura simboleggiato da un albero millenario, silenzioso testimone della storia e delle vicende umane;
- “Shakespeare in smoke“, di Francesco Cocco, intreccia sogni e realtà che inaspettamente pervadono la pausa sigaretta di un giovane.
Bruno Mossa

Consigli di lettura
Visioni Sarde vi aspetta anche a Villa Verde (31 luglio e 7 agosto) e San Vero Milis (1 agosto).
Crediti fotografici
In apertura: frame tratto da “S’ozzastru”. Immagine free press.