
Perché il capodanno thailandese viene celebrato anche in Cina? In cosa consistono i suoi festeggiamenti? Scopriamolo in questo articolo!
Nell’immaginario collettivo la Cina è un Paese omogeneo in termini di cultura e tradizioni. Pensando all’ingresso nel nuovo anno, ad esempio, non possiamo non pensare al capodanno cinese, festa nazionale della Repubblica popolare. In alcune zone del Paese, però, si celebra il Songkran, il capodanno thailandese.
A questo punto è lecito porsi alcune domande: perché alcuni cinesi festeggiano il capodanno thailandese? Si celebra la notte del 31 (come il nostro), tra gennaio e febbraio (come quello cinese) o in un’altra data? E in cosa consistono i festeggiamenti? Scopriamolo insieme!
Capodanno thailandese
Il Songkran (dal sanscrito “saṃkrānti”, passaggio astrologico) è il primo giorno dell’anno nel calendario lunisolare buddhista. Diversamente da quello che conosciamo, quindi, il capodanno si celebra il 13 aprile.
Al di fuori della Thailandia, in cui è festa nazionale, il Songkran viene celebrato anche in Laos, Myanmar, Cambogia, Nepal, Bangladesh, India, Sri Lanka e, come detto, anche in Cina. Qui è conosciuto con il nome di 宋干节 (sònggān jié, festa Songkran) o con il più comune 泼水节 (pōshuǐ jié, festa degli spruzzi d’acqua).
Non dobbiamo pensare, però, che a Pechino o a Shanghai celebrino il capodanno thailandese. Quando si parla di questa festa in Cina, infatti, ci si riferisce principalmente alla provincia sud-occidentale dello Yunnan e, in particolar modo, alla prefettura autonoma Dai di Xishuangbanna.
Il perché dei festeggiamenti in questa zona è da ricercare nella popolazione di riferimento. La maggioranza, infatti, appartiene al gruppo etnico “dai” – famiglia dei popoli “tai“ – il quale condivide le origini e la cultura con le popolazioni thailandesi. Il Songkran viene celebrato anche dal gruppo etnico Achang e, con qualche differenza, dall’etnia De’ang.
Eventi tradizionali
Il capodanno thailandese ha una durata di tre giorni e si caratterizza per numerosi eventi tradizionali. Tra questi troviamo:
- il lancio dei sacchetti: in questa occasione le giovani donne non sposate, disposte in fila, lanciano un sacchetto in segno d’amore ai ragazzi posizionati di fronte a loro;

- la tradizionale gara delle coloratissime barche drago;

- il lancio in cielo delle lanterne;

- il lancio dei razzi, realizzati con polvere da sparo e bambù.

Una purificazione… divertente
Gli eventi che caratterizzano il capodanno thailandese rispecchiano certamente la tradizione e la cultura del sud-est asiatico. Se il Songkran è famoso in tutto il mondo, però, non è per il lancio delle lanterne o per la corsa delle barche drago, presenti anche in altre festività. Il motivo è da ricercare nell’evento più caratteristico e curioso del capodanno: il lancio dell’acqua.

Avete presente quando i ragazzi, nelle calde giornate estive, giocano con le pistole ad acqua e si fanno i gavettoni? Ora immaginate se questi giochi venissero fatti contemporaneamente in un’intera città: ecco, questa è l’attrazione principale del capodanno thailandese.
Sebbene possa sembrare strano, questo divertimento generale nasce, in realtà, come rito di purificazione. Attraverso le secchiate d’acqua, infatti, si cerca di cancellare la sfortuna e, perché no, gli errori dell’anno passato.
Come detto, però, l’origine del Songkran è di natura religiosa, per cui l’acqua non è solo un simbolo di divertimento. Durante l’evento, infatti, si utilizza per pulire accuratamente le case, per bagnare immagini e statue del Buddha e, in forma di rispetto, per versarla su piedi e mani di monaci, genitori e anziani.
Il capodanno thailandese, festeggiato anche in Cina da una piccola minoranza, sa unire la tradizione al divertimento spensierato. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it