parchi divertimento copertina

In occasione del topic mensile ho deciso di portarvi a visitare alcuni posti che ci riportano al periodo dell’infanzia e dell’adolescenza. Quelli che, in poche parole, fanno tornare bambini anche noi adulti: i parchi di divertimento!

Quando si parla di queste cosiddette “attrazioni” c’è da perderci la testa. Prima di tutto per i numeri: questi parchi sono una vera e propria “industria“, in costante crescita ed evoluzione, capace di sviluppare e muovere un business che, a livello mondiale, vale qualcosa come 30 miliardi di dollari di fatturato annuo.

L’altra caratteristica che ci fa “girare” la testa, un po’ la sensazione che si prova nel giro della morte sulle montagne russe, è che sono tanti, davvero tanti, e per tutti i gusti.

Un po’ di categorie e… numeri!

Iniziamo a fare un po’ di chiarezza. Con il termine “parchi dei divertimenti” si identifica una vasta scelta di… parchi! Insomma, c’è parco e parco, per tutti i gusti e, soprattutto, per tutte le età!

Quello che, nel mondo, attira il più alto numero di visitatori è ovviamente gestito dalla Disney, le cui strutture sono ormai presenti in ogni area del pianeta. Il capostipite di tutti i parchi a tema Disney è Disneyland in California, inaugurato nel lontano 1955 e ideato e fortemente voluto, è il caso di dirlo, dal padre dei cartoons per eccellenza: Walt Disney (di cui abbiamo parlato di recente qui). A questo sono seguiti nel tempo: Walt Disney World a Orlando in Florida (aperto nel 1971), che con i suoi 110 kmq di superficie è il complesso di parchi a tema più grande del mondo, Tokyo Disneyland (1983), poi affiancato dal bellissimo Tokyo Disney Sea, Disneyland Paris (1992), Hong Kong Disneyland Resort (2005) e il recente Shanghai Disneyland (2016).

parchi Disneyland California

Messi insieme, i parchi a tema Disney nel mondo superano i 130 milioni di visitatori ogni anno e valgono la metà business globale dei parchi divertimento.

E i parchi a tema cinema? Parliamone!

Non esiste solo il mondo Disney: sulla scia del successo disneyano ecco che nascono i resort gestiti dalla major cinematografica Universal. Presenti a Hollywood, Orlando, Osaka e Singapore, gli Universal Studios stanno registrando un costante aumento dei visitatori grazie alle nuovissime aree tematiche ispirate alla celebre saga di Harry Potter e alle avanzatissime attrazioni tratte da films di successo come: Spiderman, Trasformers, King Kong, Jurassic Park e Fast & Furiors.

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Il castello di Hogwarts – Universal Studios Hollywood

Nel 2016 i parchi Universal sono stati visitati da oltre 40 milioni di persone ed il trend è in crescita!

Oltre alla Universal, sono molte le case cinematografiche che, nel tempo, si sono lanciate nel settore dei parchi di divertimento, come la Paramount, la Warner Bros, la Dreamworks e la Twentieth Century Fox.

Tanta, tantissima acqua!

Inaugurati prevalentemente in Italia a partire dalla fine degli anni ’80, i parchi acquatici o acquapark, consistono in grandi piscine (alcune con onde artificiali alte fino a 3 metri), percorsi d’acqua da affrontare a bordo di speciali gommoni o ciambelle, scivoli di vario genere e altre attrazioni acquatiche, il tutto immerso in grande aree verdi nelle quali è possibile abbronzarsi in completo relax.

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Aquafan Riccione – panoramica

Quella dei parchi acquatici è la tipologia più diffusa tra i parchi divertimento in Italia: praticamente ogni regione può vantare almeno un parco acquatico di piccole o medie dimensioni. In alcune aree particolarmente turistiche l’offerta è molto ampia; la zona del Lago di Garda e la Riviera Romagnola, per esempio, vantano decine di parchi acquatici, alcuni dei quali considerati tra i più belli d’Europa: Caneva Aquapark a Lazise del Garda, Aqualandia di Jesolo e il famosissimo Aquafan di Riccione, l’acquapark più visitato d’Italia.

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Aquaworld Spa

Dopo un periodo di crisi a metà degli anni ’90, negli ultimi anni sono stati inaugurati nuovi acquapark e altri sono in progetto o in costruzione. I progetti più recenti sono fortemente innovativi e vedono nuovi parchi acquatici indoor aperti tutto l’anno (come Acquaworld, vicino a Milano) che uniscono il concetto del divertimento tipico di un parco acquatico con il relax e le cure termali di un centro benessere.

All’estero sono invece tenuti in grande considerazione i Sea World, parchi dedicati alla vita marina, che alle classiche attrazioni abbinano acquari e spettacoli con cetacei. Per tipologia di attrazioni installate e per accuratezza delle scenografie il SeaWorld di Orlando è considerato il migliore tra tutti nel mondo.

Dopo questa introduzione generale, cosa vi consiglio?

Come avrete capito non avrebbe senso parlare di tutti i parchi del mondo, perché ne avremmo fino all’anno prossimo! In questo articolo mi limiterò ai due che, come dire, mi fanno battere il cuore, e non solo per l’adrenalina: Gardaland e Legoland.

Gardaland

Scelta quasi obbligata, verrebbe da dire. La verità è che ho con questo parco un legame particolare, forse perché ci sono cresciuta. O meglio, siamo cresciuti insieme, se con “crescere” s’intende il solo calcolo del passare degli anni.
Era infatti il 1974, mio anno di nascita, quando un certo signor Livio Furini, reduce da un viaggio negli Stati Uniti dove aveva visitato Disneyland, decise di acquistare i terreni in località Ronchi nel comune di Castelnuovo del Garda, sui quali avrebbe realizzato il suo progetto di “città dei divertimenti”.

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L’orologio floreale a Gardaland

I lavori iniziarono nel febbraio 1975 a fronte di un investimento di duecento milioni di lire e Gardaland fu inaugurato il 19 luglio 1975, con una superficie di novantamila metri quadrati. Il biglietto costava 1.750 lire e si poteva accedere a circa ventuno attrazioni tra le quali si può ricordare l’Orologio Floreale (ancora esistente), il trenino, il Mini Zoo, il Giardino Roccioso con la pagoda cinese, il Labirinto Giapponese, il Villaggio a Fumetti e quello Western con il tiro a segno, la giostra Pony, il Villaggio degli Indiani, la Miniera dei Nani, il Safari Fotografico con canoe a motore e spettacoli vari con giovani artisti.

Il parco, in oltre quarant’anni di apertura, è cambiato profondamente e quasi sempre in modo innovativo. Nel 1990, ad esempio, venne inserita una nuova attrazione in esclusiva per l’Europa: il Cinema Dinamico, presente con alcune variazioni fino al 2016 (The Spectacular 4D Adventure) e rimosso ad inizio 2017.
Gardaland è stato inoltre il primo parco divertimenti italiano a dotarsi di un proprio albergo a tema (Gardaland Hotel), nel 2004.

Le giostre e le attrazioni vengono costantemente rinnovate e continuano a dare nuove emozioni.

Perché visitare Gardaland?

Lo so, per i motivi che dicevo prima, non posso che essere di parte: in questo parco c’è la mia infanzia, così come quella di molti altri. La cosa che lo distingue da altri parchi di divertimento, però, è che andarci ora è come andarci dieci o vent’anni fa. Il clima che vi si trova porta inevitabilmente a tornare bambini ed a trascorrere una giornata senza pensieri.

Pro: la cura quasi maniacale per le ambientazioni, sia nelle giostre che nell’area del parco in generale, gli spettacoli a tema, la professionalità onnipresente del personale, l’attenzione ed il rispetto certosino delle regole per la sicurezza dei visitatori (anche per solo mezzo centimetro di altezza in meno rispetto al consentito l’accesso all’attrazione viene precluso), il grande parcheggio (a pagamento, chiaramente), la pulizia dei servizi igienici, l’ampia e varia offerta gastronomica. E potrei continuare ancora.

parchi gardaland panoramica

Contro: le code, il prezzo del biglietto d’ingresso, le code, i prezzi dei souvenir, le code, vecchie giostre a cui ci si è affezionati che spariscono per far spazio a quelle nuove (ad esempio, il vecchio Castello di Merlino, con una sala degli specchi fantastica)… ho già detto le code?

Scherzi a parte, la fila per accedere alle varie attrazioni può anche arrivare a due ore ed è sempre stata un po’ la pecca di Gardaland. È però un “difetto” risaputo, pertanto basta un minimo di organizzazione e di buon senso: inutile pretendere di trovare tutto libero in piena estate, in giorni festivi o pre festivi, nell’ora di punta e per le attrazioni più conosciute e ricercate. E lamentarsi in seguito, manco foste dei bambini, eh!


Una curiosità… botanica: all’interno del parco, in un’aiuola dell’Area Hawaii, è presente un esemplare di Wollemia nobilis, una delle più rare specie botaniche del pianeta, il cui numero non raggiunge le cento unità.


Legoland

Nel comune di Billund, vicino alla sede centrale della LEGO c’è Legoland, il più antico parco della catena dove sono riprodotti, in scala, celebri monumenti con i famosi mattoncini in plastica. Fondata nel 1968 dall’azienda danese leader nella produzione di mattoncini da costruzione, la catena si è sviluppata negli anni creando sei parchi situati in tre paesi europei, uno in California, uno in Florida ed uno in Malesia. A Windsor, nel 2013, è nato il Lego Hotel dalle ceneri di un deposito che aveva preso fuoco.

Da luglio 2005 la maggioranza di proprietà è passata alla Merlin Entertainments con una quota del 70% del capitale azionario, mentre la LEGO ne detiene il 30% restante. La stessa Merlin, nel 2006, ha rilevato la quota di maggioranza di Gardaland, lasciandone una piccola percentuale in mano agli eredi dei fondatori.

parchi Legoland Germania

A differenza del mio “caldamente consigliato” Gardaland, nonché “preferito numero 1“, non saprei indicarvi quale fra i tanti sia meglio visitare, anche perché hanno tutti una linea tematica molto simile, prevalentemente dedicata agli under 11 e famiglie. Sembra che quello situato a Günzburg, in Germania, sia il più gettonato in Europa, ma credo sia per una questione prettamente logistica, dato che si trova a una sola ora di auto da Monaco e Stoccarda.

Perché visitare Legoland?

La particolarità dei parchi Legoland risiede nelle costruzioni, interamente realizzate con i mattoncini LEGO. Se non sapete cosa sono… beh, vi siete persi un pezzo importante dell’infanzia.
Non vi sto a raccontare la storia di questo “giocattolo”, visto che la potete leggere qui.

Una delle caratteristiche chiave dei mattoncini LEGO è il far parte di un “sistema“. Ogni nuova serie o scatola è compatibile con il resto del sistema; ciascun pezzo, indipendentemente dalle sue dimensioni, forma o funzione, si incastra con la maggioranza degli altri. Per esempio, gli ingranaggi e i meccanismi a motore della serie Technic, pensati per ragazzi e adolescenti, possono essere collegati a mattoncini DUPLO pensati per bimbi di tre anni. Questa caratteristica consente al “sistema LEGO” di evolvere e di adattarsi alle varie fasi della crescita del bambino, fino alla maggiore età o, come nel mio caso, anche oltre.

parchi castello Hogwarts Lego
Una riproduzione in scala del Castello di Hogwarts, realizzata con mattoncini Lego

Ebbene sì, a oltre 40 anni, io gioco ancora coi mattoncini colorati. E vedere costruzioni a grandezza naturale, realizzate con gli stessi mattoncini che si usano da bambini ci fa sentire tutti un po’… grandi costruttori. Anche solo per questo motivo vale la pena visitare un parco Legoland.


E ricordate: ai bambini non importa quanto sia grande il parco, o quanto siano moderne le attrazioni o le giostre.

Spesso e volentieri si divertono anche nel parco sotto casa, con un’altalena ed uno scivolo sgangherati. Soprattutto se c’è un adulto disposto a tornare un po’ bambino insieme a loro.

Parola di adulta!

Al prossimo viaggio.
Annalisa A.

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
Mi potete contattare direttamente scrivendo: a.ardesi@inchiostrovirtuale.it