Una serie di grande attualità
Da venerdì 15 maggio su Netflix è disponibile Skam Italia 4. L’elemento chiave di questa serie è che ogni stagione ha come protagonista un personaggio diverso e dopo aver conosciuto meglio Eva Brighi, Martino Rametta ed Eleonora Sava, abbiamo avuto modo di approfondire il personaggio di Sana Allagui.
Chi è Sana, la protagonista di Skam Italia 4
Sana (Beatrice Bruschi) è una ragazza molto intelligente e dal carattere forte. Si impegna nello studio e, terminato il liceo, vorrebbe fare Medicina. Sana è musulmana, vive con i genitori e il fratello Rami e indossa l’hijab.
Nelle prime stagioni, ha legato molto con “Le Matte”, il gruppo di amiche composto da Eva, Silvia, Federica ed Eleonora; nella seconda è stata un importante punto di riferimento per Martino nel suo percorso di coming out. Martino, che in questa stagione saprà restituire il favore all’amica, dandole supporto in un momento per lei difficile. Ora Sana è all’ultimo anno di scuola: con le amiche sta organizzando una vacanza a Mykonos per l’estate, si sta preparando per la maturità e scopre di provare dei sentimenti per Malik, un amico di suo fratello.
Sana e la “skam”
Sana è divisa tra due mondi: da una parte c’è la sua forte fede islamica, dall’altra, il desiderio di fare tutto ciò che fanno le ragazze e i ragazzi della sua età. Anche i suoi rapporti di amicizia sono spezzati: “Le Matte”, talvolta, sembrano non rispettare le sue esigenze e i suoi spazi (come quando portano dell’alcool a casa sua); mentre le sue amiche musulmane sembrano criticarla per il suo desiderio di conformarsi.
Lo stesso vale per la sua famiglia: si dicono progressisti e chiudono un occhio nei confronti del figlio Rami, che spesso cede alle tentazioni dalle quali un musulmano dovrebbe astenersi; al contempo sono molto sensibili nei confronti dell’opinione della loro comunità. È difficile per Sana trovare un equilibrio. Nonostante la sua fortezza, in questa serie la vediamo spesso vacillare, cosa impensabile per come l’avevamo conosciuta nelle prime stagioni.
D’altronde, Skam è proprio questo: mostra una generazione in tutte le sue sfaccettature. Anche negli errori, anche nelle cadute. Soprattutto nelle cadute, in quella “skam” che in norvegese (la serie è originaria della Norvegia) significa “vergogna”. Quella vergogna che, a un certo punto della propria affermazione, si prova. La si sente montare dentro quando ci si scopre improvvisamente diversi dagli altri e, per questo, ci si sente sbagliati. Ma è proprio quando la si supera che si scopre che queste “diversità” non solo costituiscono la propria identità, ma sono qualcosa di assolutamente sano. E di cui non c’è da vergognarsi.
Skam Italia 4 si spinge oltre
Skam Italia 4, però, si è spinta oltre. Per la prima volta, una serie televisiva mainstream, una serie per giovani(ssimi) ha avuto come protagonista una ragazza musulmana. Per portare in scena questo personaggio e la sua storia, il regista, Ludovico Bessegato, ha lavorato sulla sceneggiatura a quattro mani con Sumaya Abdel Qader, autrice e consigliera del Comune di Milano. Insieme hanno tracciato un ritratto che potesse essere il più possibile aderente alla realtà, naturalmente senza stereotipare il personaggio di Sana, né spogliarlo delle peculiarità del suo carattere e della sua persona.
L’attualità e, in particolare, il caso di Silvia Romano ci hanno dimostrato quanto ancora la società e l’opinione pubblica possano essere impreparate, ostili, crudeli nei confronti di chi semplicemente ha una fede diversa dalla nostra. Per questo, Skam Italia 4 è un prodotto che meriterebbe una grande esposizione e diffusione. Guardare questa serie è quasi un dovere morale. “Andrebbe fatta vedere nelle scuole”, dicono molti. Forse anche ai più grandi, diciamo noi.
Consigli di lettura
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Classe 1992, vivo in provincia di Novara e mi occupo di social network, scrittura testi e produzione contenuti per il web.
Ho delle passioni molto semplici: mi piace leggere, scrivere e fotografare. Nel 2020, per La Torre dei Venti, ho pubblicato “La Ragazza Gazzella“, il mio romanzo d’esordio.