
“S’Incantu de sos pitzoccos”: gli alunni dell’Istituto Comprensivo Ghilarza-Abbasanta in scena tra le Domus de Janas di Ispiluncas nei pressi di Sedilo, venerdì 16 maggio alle 16:30 e alle 18:00, nell’ambito del progetto “I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro”.
Una rappresentazione scenica ispirata alle Domus de Janas e ambientata proprio in una delle necropoli più estese della Sardegna, quella di Ispiluncas nei pressi di Sedilo: protagonisti di “S’Incantu de sos pitzoccos” – questo il titolo dello spettacolo in scena venerdì 16 maggio alle 16:30 e alle 18:00 – sono un gruppo di ventitré alunni dell’Istituto Comprensivo Ghilarza-Abbasanta che hanno partecipato, insieme ai giovanissimi colleghi dell’Istituto Comprensivo 2 “Don Antonio Sanna” di Porto Torres, al progetto “I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro”, ideato e promosso dal Gruppo Archeologico Karalitano (GAK) in collaborazione con il CeSim: progetto finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia del Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di tenere viva la memoria storica e valorizzare alcune fra le più interessanti Domus de Janas decorate della Sardegna, e di avvicinare i più giovani al patrimonio archeologico isolano, rendendoli protagonisti della sua scoperta, divulgazione e tutela.
Il progetto: “I colori dell’eternità”
Il progetto “I colori dell’eternità”, che ha preso avvio lo scorso settembre per andare avanti fino al termine dell’anno scolastico in corso, ha coinvolto una cinquantina di studenti e studentesse delle scuole medie di Ghilarza, di Sedilo e di Porto Torres e, come loro tutor, diciotto ragazze e ragazzi del Liceo classico “Siotto Pintor” di Cagliari. Insieme hanno approfondito lo studio di sei fra le più belle “case delle fate”: tre nel territorio di Porto Torres o in siti vicini – le necropoli di Su Crucifissu Mannu, di Mesu ‘e Montes a Ossi, Mandra Antine di Thiesi – e tre in località più o meno limitrofe a Ghilarza: il Parco dei Petroglifi di Cheremule, le necropoli di Brodu a Oniferi e, appunto, quella di Ispiluncas nei pressi di Sedilo.

Le attività sono iniziate con un corso propedeutico per fornire agli studenti le conoscenze necessarie per intraprendere il percorso, che nei mesi successivi è proseguito con le escursioni nelle sei Domus de Janas, con le attività in presenza e a distanza di selezione e riordino del materiale raccolto (foto, video, impressioni, testimonianze) e, da gennaio, con i laboratori di carattere ludico-esperienziale dedicati agli alunni delle due scuole medie, sotto la guida di esperti di teatro e di arti visive, e destinati alla realizzazione delle rispettive rappresentazioni sceniche: dopo quello presentato il mese scorso dagli studenti di Porto Torres, venerdì 16:00 sarà la volta dell’allestimento firmato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Ghilarza-Abbasanta. in scena alle 16.30 e in replica alle 18 nella necropoli di Ispiluncas.
“S’Incantu de sos pitzoccos” è il titolo dello spettacolo nato dal laboratorio teatrale curato dalla compagnia Le Voci di Astarte, che ha coinvolto gli alunni di alcune classi di Ghilarza e di Sedilo coordinati dalla loro insegnante Valeria Manca e con la convinta adesione al progetto da parte della dirigente scolastica Bonacattu Brasu. Il percorso formativo è stato condotto da Sabrina Barlini (regista, attrice, autrice, formatrice e direttrice artistica de Le Voci di Astarte) e da Gloria Uccheddu (regista, attrice e formatrice), con un approccio educativo basato sulla creatività e sull’interazione con l’ambiente archeologico.
Attraverso “S’Incantu de sos pitzoccos”, evento itinerante e suddiviso in quadri, i giovani partecipanti valorizzeranno il sito archeologico di Ispiluncas utilizzando diversi linguaggi artistici propri del teatro contemporaneo. Lo spettacolo combina la narrazione verbale con la forza espressiva del movimento e dell’azione scenica, coinvolgendo il pubblico in un racconto dedicato alle “Janas”, le misteriose figure della tradizione popolare sarda che si dice abitino le Domus de Janas. L’evento si propone anche di stimolare una riflessione sull’importanza di riscoprire le proprie radici culturali: un accompagnamento musicale dal vivo, con strumenti tradizionali come le launeddas e l’organetto, contribuirà a creare un’atmosfera autentica e suggestiva.
La partecipazione speciale di Tzia Angela, parente ottuagenaria di uno degli alunni coinvolti nel laboratorio, simboleggia il passaggio di consegne tra le generazioni, evidenziando il compito di tramandare ai giovani la conoscenza storica e culturale del loro territorio. Questo incontro tra passato e presente rappresenta un viaggio emotivo e culturale che pone la teatralizzazione del mito, espressione dell’antropologia culturale di un popolo, al servizio della valorizzazione concreta del patrimonio archeologico locale. L’obiettivo è quello di accrescere nei giovani la consapevolezza e l’amore per la propria storia e identità culturale, incoraggiandoli a diventare i primi promotori della tutela dei monumenti antichi e delle proprie radici.
Scopo specifico del laboratorio è stato quello di avvicinare i ragazzi al patrimonio archeologico attraverso una creatività contemporanea e originale, sfruttando le diverse tecniche offerte dall’arte teatrale, compresa la realizzazione di elementi scenici. Questo percorso li ha portati a confrontarsi con materiali e colori, come le ocre presenti negli affreschi e nelle incisioni delle Domus de Janas, con simboli e archetipi, e con elementi della tradizione sarda, come le maschere.
Il laboratorio si è basato sull’idea che la conoscenza dei propri monumenti, specialmente attraverso la trasmissione intergenerazionale del sapere, possa rendere i giovani i futuri protagonisti della promozione del patrimonio storico della loro terra. Le Domus de Janas, elemento centrale del progetto, costituiscono una testimonianza archeologica di grande importanza in Sardegna, con oltre 3.500 siti censiti, alcuni dei quali recentemente riconosciuti dall’UNESCO. Le Voci di Astarte si dedica alla valorizzazione dei siti antichi attraverso l’arte, realizzando anche interventi site-specific e organizzando eventi che pongono particolare attenzione alla conservazione della memoria e alla trasmissione dell’identità culturale. Per questo motivo, ha immediatamente condiviso gli obiettivi del progetto del Gruppo Archeologico Karalitano (GAK) in collaborazione con il CeSim, “I colori dell’eternità. Segni del passato sogni del futuro”.
Per informazioni:
- tel. 339 76 30 638
- cel. 349 32 45 612
- e-mail: karalitano19@gmail.com
- sito web: https://icoloridelleternita.it