Prosegue la collaborazione con Eco Internazionale
Per questa nuova collaborazione con Eco Internazionale, facciamo spazio ad una questione attualissima e molto discussa. Lo ius soli. Della riforma che modificherà la legge sui criteri di acquisizione della cittadinanza italiana si è molto parlato, ma il quadro che ne è scaturito è offuscato da fake-news create ad hoc per creare confusione. Il nuovo ddl non prevede, infatti, lo ius soli in quanto tale, ma uno propriamente detto temperato. Cerchiamo di fare chiarezza dando la parola a Valentina Pizzuto Antinoro.
Un articolo di Valentina Pizzuto Antinoro
Si è tanto discusso della riforma che modificherà la legge sui criteri di acquisizione della cittadinanza italiana. Le polemiche sono mosse soprattutto da chi abbraccia ideali politici di destra usando strumentalmente il concetto di ius soli non previsto nel nuovo disegno di legge. Infatti esso prevede lo ius soli temperato, completamente diverso in molti punti dal criterio prima citato.
Questo uso improprio del termine ius soli ha amplificato il panico morale tra la popolazione sempre più convinta che chiunque arrivi nel suolo italiano possa ottenere automaticamente la cittadinanza italiana saltando le pratiche per l’attribuzione del permesso di soggiorno o, addirittura, la protezione internazionale. Questa errata interpretazione della riforma, presentata nel 2013 ma ferma dal 2015 in Senato, ha allontanato dalla scena mediatica i veri soggetti a cui i criteri di attribuzione della cittadinanza si rivolgono. Ecco perché ho provato a mettere insieme i pezzi di un puzzle offuscato da fake-news create ad hoc per creare confusione.
Partiamo dall’inizio: la cittadinanza è uno status giuridico che vincola un individuo ad uno Stato dal quale derivano diritti e doveri. I criteri di attribuzione di questo status variano da uno Stato a un altro, ma i principali criteri di acquisizione sono lo ius sanguinis, secondo il quale un individuo acquisisce la cittadinanza dei genitori, e lo ius soli, secondo il quale si acquisisce la cittadinanza del territorio dello stato in cui si nasce. Da essi derivano altri criteri di attribuzione della cittadinanza.
Come detto altre volte, in Italia, la materia è regolamentata dalla Legge n. 91/1992, la quale stabilisce che generalmente la cittadinanza italiana si acquisisce tramite il criterio dello ius sanguinis. Essa inoltre viene acquisita da un minore straniero adottato da almeno un genitore cittadino italiano. Lo ius soli, in Italia viene applicato in casi eccezionali, ad esempio nel caso in cui si è in presenza di figlio di ignoti abbandonato in territorio italiano e di cui non si riesca a determinare la cittadinanza.
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