In Polonia le leggi nazionali prevalgono su quelle UE
Il 7 ottobre il Tribunale Costituzionale della Polonia ha stabilito che le leggi nazionali prevalgono su quelle dell’Unione Europea e che i tribunali nazionali non dovranno più rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani in caso di violazioni della normativa europea in Polonia.
La pronuncia arriva dalla richiesta del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, sulla compatibilità del principio di supremazia delle norme dell’Unione Europea su quelle della Costituzione della Polonia.
Secondo quanto statuito dalla sentenza della Corte costituzionale di Varsavia, i regolamenti europei, per essere applicati in Polonia, non devono essere in contrasto con la Costituzione, invertendo di fatto il principio del primato della legge UE su quella nazionale. Infatti, in caso di conflitto tra norme, sarà necessario procedere con una modifica della Costituzione, una modifica della legge europea o l’uscita dall’Unione Europea.
Nello specifico, la Corte costituzionale polacca ha statuito che alcuni articoli dei Trattati Europei sono “incompatibili” con la Costituzione e che le istituzioni comunitarie “agiscono oltre l’ambito delle loro competenze”.
La decisione della Corte polacca in merito alla supremazia del diritto interno favorisce la riforma della magistratura voluta dal partito di governo, oggetto di infrazione da parte dall’UE perché lede l’indipendenza e l’autonomia dei giudici.
Le opposizioni hanno organizzato manifestazioni di protesta in 30 città
Centinaia di manifestazioni sono state organizzate in tutta la Polonia per protestare contro la sentenza della Corte Costituzionale, al grido di “Io resto nell’UE“.
A sostenere la protesta i vari partiti dell’opposizione, tra cui spicca Piattaforma Civica, di Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo, il quale ha dichiarato di lottare per una Polonia “indipendente, europea, democratica, rispettosa della legge e giusta. Questi principi sono oggi schiacciati da un potere privo di coscienza e moralità“.
Le reazioni di Bruxelles
I vertici UE, dal presidente dell’Europarlamento David Sassoli, al commissario alla Giustizia, Didier Reynders, parlando di attacco contro l’UE, hanno voluto ribadire il primato del diritto europeo e hanno annunciato che saranno presi provvedimenti.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen:
I nostri Trattati sono molto chiari. Tutte le sentenze della Corte di Giustizia UE sono vincolanti e la legge UE ha il primato sulla legge nazionale. Useremo tutti i poteri che abbiamo ai sensi dei Trattati per assicurarlo. La nostra priorità è assicurare che i diritti dei cittadini polacchi vengano protetti e che godano dei benefici dell’appartenenza all’UE. I cittadini UE, come le imprese attive in Polonia, devono avere la certezza giuridica che le regole UE, incluse le sentenze della Corte di Giustizia, vengono pienamente applicate in Polonia.
Dura condanna alla Polonia anche da parte degli altri Paesi membri dell’UE
Il ministro tedesco per gli Affari Europei, Michael Roth, ha affermato:
Il diritto dell’UE deve avere il primato sul diritto nazionale. In Polonia e ovunque. Altrimenti la nostra comunità di valori, costruita su leggi comuni, non può funzionare. Pieno sostegno alla Commissione europea per garantire l’integrità dell’UE.
Anche il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, ha dichiarato che:
Il primato del diritto dell’UE è fondamentale per l’integrazione e la convivenza europea. Se viene infranto, l’Unione per come la conosciamo, non esisterà più.
In Italia, Giuseppe Conte ha parlato di “un precedente molto grave che rischierebbe addirittura di minare la struttura giuridica dell’intera UE che si fonda su una cessione di sovranità e sul riconoscimento del primato del diritto dell’UE sulle leggi nazionali”.
Le destre nazionaliste, invece, tendono la mano alla Polonia
Marine Le Pen, affermando il primato del diritto costituzionale francese sulla legislazione UE, ha affermato che “la Polonia esercita il suo diritto legittimo e inalienabile alla sovranità“.
In Italia, Giorgia Meloni ha dichiarato che “Fratelli d’Italia la pensa come le Corti costituzionali tedesca, polacca e altre. La Costituzione voluta, votata e difesa dal popolo italiano viene prima delle norme decise a Bruxelles. Perché si può stare in Europa anche a testa alta, non solo in ginocchio come vorrebbe la sinistra“.
Avvocato e redattrice, nonché co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
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