Il cortometraggio horror più premiato della storia
270 riconoscimenti in meno di due anni di distribuzione. È questa la cifra che fa di Lion di Davide Melini il cortometraggio horror più premiato della storia del cinema. Un successo – letteralmente – globale, che ha portato Lion sugli schermi di tutto il mondo, trionfando in occasione delle più importanti manifestazioni cinematografiche svoltesi dall’America all’Europa, dall’Asia all’Australia. Anche l’Italia è stata affascinata da questo cortometraggio: dopo aver ricevuto quattro premi in altrettante manifestazioni attraverso tutta la Penisola, Lion, nel 2018, è stato inserito nella selezione ufficiale del premio David di Donatello 2018.
Lion di Davide Melini: la trama
Lion è un cortometraggio del 2017 scritto e diretto da Davide Melini, sceneggiatore e regista italiano che può vantare di aver collaborato in qualità di assistente alla regia nel film La Terza Madre di Dario Argento e nelle serie TV Roma, Penny Dreadful e Into the Badlands.
Il film mostra come la violenza può arrivare ovunque. E dovunque. Anche in uno chalet di montagna, che dovrebbe suggerire evasione, relax, calore, si innesta un disagio familiare. Jeff (Michael Segal) è un padre di famiglia alcolizzato e indolente; Amanda (Tania Mercader) è succube del marito ed è incapace a ribellarsi. E poi c’è Leon (Pedro Sánchez), un bambino con una lunga criniera di capelli e con gli occhi tumefatti.
Il clima glaciale che imperversa fuori dallo chalet si ritrova anche all’interno delle mura domestiche dove Jeff e Amanda sono, a modo loro, egoisti e nichilisti. Tant’è che anche quando il pericolo si insinua nelle loro vite, Jeff non fa nemmeno in tempo a reagire perché schiacciato dalle dipendenze che l’hanno reso schiavo. Amanda, invece, non pensa a proteggere il figlio: prima si dispera per quel marito violento; poi pensa a se stessa. Le sarà fatale.
Lion: il messaggio
E Leon? Leon non è solo un bambino. Leon è tutti bambini. «Ogni 5 minuti» si legge alla fine del cortometraggio «da qualche parte nel mondo, un bambino muore per un atto di violenza domestica».
La mente ci va alla vicenda di Cardito, alla storia del piccolo Giuseppe ucciso dal compagno della madre. E ci risuonano le parole della sorellina, miracolosamente sopravvissuta: «Finalmente me ne vado da quella casa». E ancora, a chi le chiedeva se volesse tornare dalla madre: «No».
Ma la paura, gli incubi, non sono appannaggio solo dei più piccoli. «La paura piú grande dell’uomo è pronta a tornare!», recita infatti la tagline del film. Ebbene, in Lion saranno proprio i grandi a dover fare i conti con il terrore, con il dolore. Ed è proprio allora che finisce l’incubo del piccolo Leon.
Nonostante la brevità, Lion è un film completo. È un horror che, oltre a spaventare sul momento, angoscia nel profondo. Sì, perché non tutti i bambini sono fortunati come Leon: non tutti hanno un amico speciale. Angoscia perché di Jeff e di Amanda ne sono piene le case. E sono loro i veri mostri.
Crediti di Lion
- Cast: Pedro Sánchez, Michael Segal (“Fino all’inferno”, “Colour from the Dark”, “Anger of the Dead”), Tania Mercader.
- Prodotto da: Luca Vannella (“Avengers”, “Thor”, “Harry Potter”, “Apocalypto”, “Heart of the Sea”), Alexis Continente (“Assassinio sull’Orient Express”, “Transformers: The Last Knight”, “Thor”), Vincenzo Mastrantonio (“Titanic”, “Moulin Rouge”, “La passione di Cristo”, “Romeo + Giulietta”), Bobby Holland Hanton (“Il cavaliere oscuro – Il ritorno”, “Game of Thrones: Il trono di spade”, “Assassin’s Creed”, “007 – Quantum of Solace”), Ferdinando Merolla (“Troy”, “Gangs of New York”, “Hannibal Lecter – Le origini del male”) e Roberto Paglialunga (“To Rome with Love”).
- Scritto e diretto da: Davide Melini.
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Classe 1992, vivo in provincia di Novara e mi occupo di social network, scrittura testi e produzione contenuti per il web.
Ho delle passioni molto semplici: mi piace leggere, scrivere e fotografare. Nel 2020, per La Torre dei Venti, ho pubblicato “La Ragazza Gazzella“, il mio romanzo d’esordio.