Maria Laura Berlinguer. Foto di Claudia Frijio.

La biblioteca di Villasor accoglie Bibbiana Cau e Maria Laura Berlinguer in una serata dove la memoria si fa racconto.

Villasor, 28 ottobre 2025. Le storie si tramandano sottovoce, custodite tra le pieghe delle tovaglie ricamate, nei gesti delle mani che sanno accogliere la vita. I segreti attraversano generazioni, sospesi tra ciò che è stato e ciò che non può più tacere. Giovedì 30 ottobre, la biblioteca comunale di Villasor accoglie due autrici capaci di dare forma a queste memorie nascoste, in una serata che parlerà di donne, di radici, di quella verità che solo il tempo sa far emergere.

L’appuntamento è curato dal Club Jane Austen Sardegna, che da quest’anno collabora con il Comune di Villasor nella direzione artistica del festival, scegliendo autori e costruendo dialoghi capaci di far risuonare la letteratura dentro la comunità.

Il programma della serata

Alle ore 18:30 sarà Bibbiana Cau a prendere la parola con “La levatrice” (Fiera Editrice), il suo romanzo d’esordio che ha conquistato lettori e critica in tutta Europa. In dialogo con Andrea Garau, l’autrice guiderà il pubblico nella Sardegna di inizio Novecento, dove Mallena, levatrice del paese di Norolani, conosce ogni segreto del dare alla luce, ogni preghiera sussurrata dalle madri. Ma quando nel 1917 le viene negato ciò che le spetta di diritto, Mallena scopre che anche lei deve imparare a combattere. Non più solo per far nascere vite, ma per far nascere la giustizia.

Le mani che accolgono la vita sono le stesse che devono lottare per il riconoscimento. È una storia di ribellione sociale, di solidarietà femminile, di quel sapere antico che le donne si tramandano da sempre e che nessuna ingiustizia può cancellare del tutto.

Bibbiana Cau ospite di Aperitivo con l'Autore, 29 settembre, Sant'Antioco.
Bibbiana Cau in uno scatto di Basso Carnassa.

A seguire, alle ore 19:15, sarà Maria Laura Berlinguer a portare il pubblico dentro “La cena delle anime” (HarperCollins), un romanzo costruito come un gioco di scatole cinesi che attraversa i secoli e le generazioni. In dialogo con Andrea Melis, l’autrice racconterà di Iride Dessì, tornata nel suo paese del Meilogu dopo anni di lontananza, guidata tra le ombre del passato da Tata, custode di saperi antichi e segreti mai rivelati. Una vecchia fotografia ingiallita dal tempo la porta a scoprire Mimì Oppes, trisavola ribelle destinata a un matrimonio infelice, la sua profonda amicizia con Elisabeth Hope, donna inglese incredibilmente libera, e l’amore travolgente con Emanuele Manca, leggendario bandito.

In Sardegna, nella notte tra Ognissanti e il due novembre, le tavole vengono apparecchiate per “sa chena pro sos mortos”, per accogliere i defunti. Ed è proprio in questo tempo sospeso tra vita e morte che il romanzo ci invita a entrare, in una Sardegna misteriosa dove il passato e il presente camminano ancora fianco a fianco.

«Ogni famiglia ha i suoi segreti. Sono come fardelli. Qualcuno li porta nella tomba, altri rimangono sospesi, in attesa di essere svelati. E finché non lo sono, le ombre non spariscono, non possono andarsene».

La forza delle donne che custodiscono memorie, che lottano per il riconoscimento, che attraversano il tempo portando con sé verità troppo a lungo taciute. Autrici che hanno saputo restituire parole a chi non poteva parlare, trasformando la storia personale in racconto universale.

“Letture in…Chiostro”

La serata si inserisce nel programma della quinta edizione di “Letture in…Chiostro”, il festival letterario promosso dal Comune di Villasor che da cinque anni crea spazi di incontro tra generazioni, sensibilità diverse, modi diversi di vivere la lettura. Un festival che ha scelto di coinvolgere la comunità, di lavorare con le scuole, le associazioni, i gruppi di lettura, trasformando il chiostro e la biblioteca in luoghi di crescita e partecipazione attiva.

Giovedì 30 ottobre, alle ore 18:30, la biblioteca comunale accoglierà chi cerca storie capaci di restituire dignità al passato e senso al presente. Perché alcune narrazioni non si limitano a intrattenere: scavano, interrogano, riportano alla luce ciò che il tempo aveva sepolto.

Ingresso libero e gratuito.

Il festival è sostenuto dal Comune di Villasor e Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

Crediti fotografici

In apertura: Maria Laura Berlinguer in uno scatto di Claudia Frijio.