Agrifoglio e altre piante natalizie portafortuna

A Natale, ogni cosa è magica: anche le piante con cui decoriamo case e giardini nascondono significati e leggende. Ecco perché, in questo nuovo appuntamento de “L’erbario“, parleremo dell’agrifoglio (Ilex aquifolium) e delle altre piante natalizie.

Ilex aquifolium: l’identikit

Anche detto aquifoglio, alloro spinoso o pungitopo maggiore, l’agrifoglio è caratteristico per la curiosa origine del nome: i suoi rametti, infatti, venivano posti sulle corde alle quali si appendevano carne salata e formaggi per proteggerli dai topi, e da qui deriva anche il nomignolo di “pungitopo”.

Il suo nome botanico, invece, è Ilex aquifolium ed è composto da acer (acuto) e folium (foglia) in riferimento alle sue foglie spinose; appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae, è un arbusto spontaneo, con foglie color verde scuro che possono essere di diversa intensità e con varie striature: bianche, color crema, gialle; i suoi frutti sono bacche di color rosso vivo che contrastano il colore delle foglie rendendo l’albero molto decorativo; i fiori, invece, sono molto piccoli e riuniti in mazzetti di colore bianco o rosa chiaro.

Usi tradizionali

Il tronco, non eccessivamente grosso e facile da lavorare, viene utilizzato per costruire mobili. Le foglie si possono utilizzare per ottenere un brodo che (secondo la Medicina popolare) fa benissimo a chi soffre di coliche, mentre gli impacchi sono ottimi per i dolori reumatici e i gonfiori; il brodo realizzato con le radici funge da diuretico.

Grazie all’ilicina, il decotto di foglie abbassa la febbre, mentre quello realizzato con la corteccia fa bene al fegato. Dalla scorza e dalle foglie si ricava l’acido glicolico che pulisce la pelle rendendola liscia. Le bacche sono da evitare perché tossiche.

Agrifoglio seconda foto
I frutti dell’agrifoglio sono bacche di color rosso vivo.

L’aneddoto

L’agrifoglio è da sempre considerato una pianta magica: Plinio il Vecchio consigliava, già nel 100 a.C., di piantarla vicino all’ingresso di casa per proteggere l’abitazione dai demoni, in quanto le sue foglie spinose avrebbero tenuto lontani gli spiriti maligni.

Una tradizione dell’antica Roma consisteva nel regalare i rami dell’agrifoglio ai novelli sposi in segno di buon augurio e di stima.

Leggende sull’agrifoglio

Baldur e agrifoglio
Baldur, figlio di Odino, di Johannes Gehrts.

Nei Paesi nordici si tramanda una leggenda secondo cui il figlio del dio Odino, Baldur, venne colpito da una freccia e cadde morente su un cespuglio di agrifoglio, tanto che il padre decise di ricompensare la pianta per aver sorretto il figlio durante i suoi ultimi istanti di vita, trasformandola in una sempreverde e riempiendola di bacche rosse in ricordo del sangue del figlio.

I sacerdoti della Britannia (druidi) credevano che l’agrifoglio avesse il potere di proteggere l’uomo dalle fredde notti d’inverno e che si potesse addomesticare qualsiasi bestia selvaggia scagliandogli contro un grosso ramo di agrifoglio.

Con il passare dei secoli, l’agrifoglio fu utilizzato sempre più come decoro tipicamente natalizio, prima di chiunque dagli irlandesi, che, essendo troppo poveri per abbellire le case con decorazioni di altro genere, utilizzavano le piante e i rami dell’agrifoglio.

I cristiani importarono questa tradizione per la struttura della pianta: le foglie ricordano le spine della croce di Gesù Cristo, le bacche rievocano il sangue, mentre i fiori bianchi rappresentano la purezza della Madonna; e l’uso della pianta nel periodo di Natale si diffuse in tutta l’Europa.

Quando nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America, trovò anche nel nuovo continente delle piante di agrifoglio: gli Indios, infatti, usavano le foglie per infondere coraggio durante le battaglie e per preparare un infuso con le bacche che aveva il potere di dar loro forza e vigore: il matè.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’agrifoglio simboleggia l’eternità, la forza e la resistenza, essendo una pianta sempreverde che resiste a freddo e intemperie, e l’aggressività, per le sue foglie spinose e pungenti.

Non solo agrifoglio: le altre piante del Natale

Quali sono le piante natalizie da regalare o da utilizzare per addobbare casa e giardino?

  • Echeveria: si tratta di una pianta grassa (Echeveria agavoides) a forma di rosetta con foglie rosse sulla punta e verdi all’interno, che richiede esposizioni in piena luce per tutto l’inverno.
  • Erica gracilis: perfetta per i giardini invernali nelle zone a clima mite e per le fioriere di porticati e verande nelle zone con inverni rigidi.
  • Ardisia crenata: ricca di foglie lucide di un bel verde intenso e grappoli di bacche rosse che ne contornano la base, si adatta perfettamente alla preparazione di un bellissimo centrotavola natalizio.
  • Pernettya: pianta arbustiva sempreverde caratterizzata da un fogliame di colore verde brillante e bacche bianche, rosa e rosse, non teme il freddo e cresce bene in luoghi luminosi o semiombrosi.
  • Stella di Natale: originaria del Messico, è conosciuta per le foglie rosse scambiate per fiori.
  • Vischio: caratteristica pianta della fortuna, dell’amore e dell’armonia, da regalare per augurare un felice anno nuovo.

Scritto da:

Alessandra Leo

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un'altra mia passione è l'esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.