amamelide - ramo di Hamamelis virginiana

Gambe pesanti, pelle impura, punture e morsi d’insetto? Per tutti questi disturbi potrebbe tornaci utile l’amamelide, una pianta officinale da cui si ricavano pomate, decotti, infusi e altri rimedi. Per saperne di più, non vi rimane che leggere l’articolo!

Amamelide: l’identikit

L’amamelide è un arbusto o alberello simile al nocciolo, originario dell’America nord-orientale. Giunse in Europa grazie agli Inglesi, che – non conoscendone affatto le proprietà – la usarono inizialmente come pianta ornamentale.

Sebbene i coloni avessero tardato a capirne le potenzialità, altrettanto non si può dire dei Nativi Americani, che la usavano da tempo per curare i guerrieri feriti in battaglia. Gli sciamani, infatti, applicavano il decotto direttamente sulle ferite, che smettevano di sanguinare e guarivano più in fretta.

amamelide - alberello
Hamamelis virginiana (Hamamelidaceae)

In questo caso, la droga – cioè la parte farmacologicamente attiva – è rappresentata dalle foglie e dalla corteccia dei rametti raccolti in primavera, che possono essere utilizzati allo stato fresco (in cosmesi) o essiccato (in fitoterapia). Ma ora, scopriamone la composizione e i benefici!

Proprietà dell’amamelide

Le foglie e la corteccia di amamelide sono ricche di tannini (soprattutto amamelitannino), principi attivi responsabili degli effetti:

  • astringenti (sigillano i tessuti con cui vengono a contatto);
  • antisettici (contrastano lo sviluppo dei microrganismi);
  • anestetici (riducono la percezione di prurito e dolore);
  • antinfiammatori (riducono la produzione di molecole infiammatorie);
  • antiossidanti (neutralizzano i radicali liberi).

In virtù delle proprietà appena citate, l’amamelide può esserci d’aiuto in svariate condizioni, alcune delle quali si manifestano o peggiorano con l’arrivo dell’estate. Scopriamo quali!

Insufficienza venosa cronica

È l’incapacità del sangue di fare ritorno al cuore e colpisce prevalentemente le donne a causa di molteplici fattori: dall’assunzione dei contraccettivi orali alla gravidanza, passando per l’uso dei tacchi e della ceretta, tutti fattori che – insieme al caldo estivo – contribuiscono a ridurre il tono venoso.

Ciò fa si che il sangue ristagni nelle vene ed eserciti una pressione sulle pareti, danneggiandole, e portando alla ritenzione di liquidi negli arti inferiori. Ecco, dunque, che le gambe si fanno gonfie, pesanti e dolenti.

Ma l’amamelide, grazie ai suoi tannini, rinforza le pareti venose e le protegge dai radicali liberi, stimolando la circolazione e alleviando i sintomi suddetti.


A tal proposito, vi rimandiamo all’articolo “Insufficienza venosa cronica: cause, sintomi e rimedi“.


Malattia emorroidaria

È una forma d’insufficienza venosa cronica che coinvolge le venule emorroidarie, meglio note come emorroidi. Benché sia molto diffusa tra gli uomini, può colpire anche le donne, ad esempio in seguito al parto o a causa di un’alimentazione scorretta.

Per i motivi già visti, oltre che per un effetto anestetico locale ed emostatico, l’amamelide è in grado di alleviarne i sintomi – dolore, bruciore, prurito e sanguinamento – e prevenire la trasformazione delle venule in varici.

Altre indicazioni

L’amamelide, inoltre, può essere utile nel trattamento di:

  • punture e morsi d’insetto, piccoli tagli, abrasioni e scottature solari, in quanto disinfetta, lenisce e cicatrizza la pelle;
  • infiammazioni orali e gengivali, grazie alle proprietà antisettiche, anestetiche e antinfiammatorie;
  • contusioni e piccoli traumi, poiché favorisce il riassorbimento dell’ematoma;
  • epistassi, in quanto blocca l’emorragia nasale;
  • pelli impure, in quanto restringe i pori dilatati e limita la secrezione di sebo;
  • diarrea, poiché sigilla la mucosa intestinale, riducendo la secrezione di acqua e l’assorbimento di tossine batteriche.

Abbiamo visto, quindi, che l’amamelide possiede molteplici proprietà. Ma come usarla? Scopriamolo nel prossimo paragrafo!

I rimedi a base di Hamamelis virginiana

Le preparazioni a base della droga sono numerose e, l’impiego di una piuttosto che un’altra, dipende dal tipo di problema. In particolare, tra i prodotti per uso esterno vi sono:

  • le pomate, nelle quali è spesso associata all’ippocastano, per sfruttarne la sinergia di effetti. Per la sua capacità di localizzarsi in situ, la pomata è utile in caso di emorroidi ed epistassi, ma anche per piccoli tagli e abrasioni, e può essere applicata fino a 3-4 volte al dì;
  • il decotto, preparato a partire dalla corteccia, il quale è utile in caso di contusioni, punture, scottature e vene varicose;

Decotto di amamelide

  • corteccia essiccata (5 g);
  • acqua fredda (250 mL).

Ponete la corteccia in un pentolino, aggiungete l’acqua e portate a ebollizione, che dovrà protrarsi per circa 2′. Dopodiché, lasciate in infusione 10′-15′ e filtrate la soluzione con un colino. Nei casi appena citati, potrebbe essere utile applicare un impacco freddo sulla pelle, 1-2 volte al dì.

  • l’acqua di amamelide, ottenuta per distillazione del macerato acquoso e successiva aggiunta di alcol etilico. Benché priva di tannini, in quanto il processo di produzione non riesce a estrarli, l’acqua di amamelide esplica un’azione astringente (probabilmente per la presenza di altre sostanze), utile in caso di pelli impure e acneiche. Si applica pura o diluita, in rapporto 1:3, dopo un’accurata detersione del viso.

Tra i prodotti per uso interno, invece, annoveriamo:

  • gli estratti secchi o fluidi, spesso associati ad altri attivi sulla circolazione (rusco, centella, vite rossa, ginkgo e mirtillo);
  • l’infuso delle foglie, che può essere usato per fare sciacqui e gargarismi (per lenire le infiammazioni orali e faringee) oppure ingerito, in caso di diarrea e malattia emorroidaria in fase acuta.

Infuso di amamelide

  • foglie essiccate (2-3 g);
  • acqua bollente (150 mL).

Aggiungete l’acqua bollente alle foglie, lasciate in infusione per almeno 10′ e colate. Potete berne una tazza al dì, per non più di tre giorni consecutivi.

Ma l’amamelide è sicura?

Rischi e controindicazioni

Oggi l’amamelide viene usata soprattutto per via topica, fatto che riduce al minimo il rischio di reazioni avverse (sono stati riportati rari casi di dermatite da contatto).

Al contrario, l’assunzione orale dovrebbe avvenire per periodi limitati e sotto controllo medico.

I tannini, infatti, potrebbero:

  • irritare le mucose intestinali;
  • ridurre l’assorbimento della vitamina B1;
  • provocare tossicità epatica;
  • inibire gli enzimi digestivi.
Per uso interno, quindi, l’amamelide è controindicata:
  • in gravidanza e durante l’allattamento;
  • nell’infanzia;
  • nei pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali o disturbi epatici;
  • nei pazienti in terapia con medicinali a base di ferro, poiché i tannini possono alterarne l’assorbimento;
  • si sconsiglia, inoltre, l’uso esterno nei minori di due anni e nelle persone con predisposizione allergica.

E con questo è tutto, cari lettori. Se l’articolo vi è piaciuto, e lo reputate interessante, consigliatene pure la lettura. Alla prossima!

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.

Bibliografia e sitografia
  • Commette on Herbal Medicinal Products (HMPC) – European Medicines Agency (EMA): “Assessment report on Hamamelis virginiana” (Londra, 12/11/2009) (un click qui)
  • WHO monographs on selected medicinal plants – Volume 2 (un click qui)
  • Fitoterapia (A. M. Bianchi)
  • Fitoterapia razionale – Scienza e piante medicinali (V. Schulz, R. Hänsel, V. E. Tyler)
  • Le erbe curative (Michael Castelman)
  • Le 100 erbe della salute (Fabio Firenzuoli)
  • Fitoterapia: impiego razionale delle droghe vegetali (F. Capasso, G. Grandolini, A. Izzo)

Scritto da:

Jessica Zanza

Blogger e giornalista, ho collaborato con L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e curatrice editoriale di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it