Trump Impeachment
Per la terza volta nella storia, il Senato degli Stati Uniti ha ufficialmente aperto un processo per impeachment contro il Presidente.

Dopo Andrew Johnson e Bill Clinton (unico Presidente dimissionario), Donald Trump è il terzo Presidente americano sottoposto ad impeachment per aver ostruito la giustizia e abusato del suo potere, sollecitando l’interferenza di un governo straniero per trarne un vantaggio politico nelle prossime presidenziali, mettendo così i suoi interessi politici e personali al di sopra di quelli degli Stati Uniti.

Come si articola la procedura di impeachment?

L’impeachment è una procedura volta a mettere in discussione la permanenza in carica del Presidente e si articola come un processo: dopo la votazione favorevole per la messa in stato di accusa alla Camera, si apre un dibattimento in Senato, presieduto dal giudice capo della Corte Suprema, durante il quale vengono chiamate a testimoniare persone ritenute informate sui fatti e, al termine, mediante una ulteriore votazione, viene deciso se rimuovere o no il Presidente dalla Casa Bianca.

Per mettere il Presidente in stato d’accusa basta una votazione a maggioranza semplice; la votazione finale, invece, richiede il voto favorevole dei due terzi del Senato.

Nel caso di Trump, è stata approvata la risoluzione McConnel che ha fissato le regole per il processo, tra cui quella che prevede che accusa e difesa avranno tre giorni a testa per esporre le proprie considerazioni per un arco di tempo non superiore a 24 ore.

Quali sono le accuse mosse al Presidente Trump?

La commissione Giustizia della Camera dei deputati ha approvato la risoluzione contenente i due articoli di impeachment del Presidente Trump: abuso di potere e ostruzione al Congresso.

Il primo capo d’accusa è stato approvato con 229 voti a favore e 198 contrari, mentre il secondo con 230 voti favorevoli e 197 contrari.

L’accusa di abuso di potere trova fondamento nell’Ucrainagate, vale a dire le presunte pressioni che il Tycoon avrebbe fatto sul neoeletto presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, affinché aprisse un’indagine su Hunter Biden, figlio di uno dei suoi principali avversari politici, Joe Biden, il quale era membro del consiglio di amministrazione di una società energetica ucraina.

Stando a quanto riportato, Trump avrebbe chiesto questo “favore” a Zelensky, durante una telefonata formale effettuata dallo Studio Ovale – di cui la Casa Bianca ha diffuso una trascrizione in sintesi -, dopo aver bloccato una tranche di aiuti economici e militari diretti all’Ucraina, ponendola, peraltro, come condizione per acconsentire a una visita ufficiale di Zelensky a Washington, dove il Presidente ucraino stava cercando di essere invitato per legittimarsi davanti alla comunità internazionale.

L’accusa di ostruzione al Congresso, invece, muove dai presunti ordini del Presidente rivolti ai testimoni dell’Ucrainagate di non presentarsi davanti alle Commissioni d’inchiesta e dalla mancata consegna dei documenti richiesti.

I legali della Casa Bianca considerano le accuse mosse contro Trumpstrutturalmente carenti sotto il profilo probatorio e strumentali alla campagna elettorale delle prossime presidenziali, sottolineano che l’accusa di ostruzione del Congresso mina la separazione dei poteri.

Le carte vincenti dell’accusa emerse nel corso delle indagini per l’impeachment
  1. William Taylor, incaricato d’affari americano in Ucraina, ha parlato di un “canale diplomatico altamente irregolare” messo in piedi dal Presidente USA, che vedrebbe una commistione con gli interessi politici di Trump.
  2. Kurt Volker, inviato speciale del dipartimento di Stato americano in Ucraina, interrogato dalla Commissione della Camera, secondo la ricostruzione del New York Times, avrebbe riferito di aver lavorato insieme a Gordon Sondland, ambasciatore statunitense all’Unione Europea, Rudolph Giuliani, avvocato personale di Trump, e Andriy Yermak, consigliere di Zelensky, per mettere a punto un comunicato che avrebbe dovuto essere diffuso dal governo ucraino e che annunciava pubblicamente l’inizio di un’indagine contro Biden.
    Su indicazione di Giuliani, nel comunicato si sarebbero dovute citare la società ucraina Burisma, nel cui consiglio di amministrazione siede Hunter Biden, e il fatto che l’Ucraina avesse interferito nelle elezioni statunitensi del 2016 per favorire Hillary Clinton.
    Gordon Sondland, ambasciatore USA in UE, il quale ha dichiarato di fronte alla Commissione Intelligence della Camera di aver pressato Kiev a indagare sui Biden agendo sotto “ordini diretti” di Donald Trump.
    L’ambasciatore ha fatto riferimento ad un prestigioso invito alla Casa Bianca per il Presidente Zelensky e il non congelamento degli aiuti militari all’Ucraina, in cambio dell’avvio delle indagini su Biden.
    A sostegno della tesi che vedrebbe Trump mosso da un interesse politico personale e non da ragioni di politica estera, Sondland ha dichiarato che il Presidente aveva ordinato ai diplomatici statunitensi di lavorare con il suo avvocato personale, Rudolph Giuliani.
    Dalle sue rivelazioni, inoltre, è emerso chiaramente che, dal vicepresidente Mike Pence ai vertici del dipartimento di Stato, tutti erano al corrente di quanto stesse accadendo.
  3. David Holmes, funzionario dell’ambasciata USA in Ucraina, che stando a quanto riportato dalla CNN e dal New York Times, ha assistito ad una telefonata tra il Presidente Trump e Sondland relativa proprio alla questione Ucraina.
    Il funzionario ha riferito che Trump parlava talmente ad alta voce che Sondland è stato costretto a tenere lo smartphone staccato dall’orecchio e, per questo, lui e altre due persone presenti sono riuscite ad ascoltare distintamente la sua voce.
    Nello specifico, Trump avrebbe chiesto a Sondland se il Presidente ucraino Zelensky fosse intenzionato a far partire l’inchiesta su Biden e Sondland avrebbe confermato tale circostanza. Al termine della chiamata, Holmes avrebbe chiesto spiegazioni all’ambasciatore il quale avrebbe affermato che a Trump importa molto più dell’indagine sui Biden che dell’Ucraina.
  4. Lev Parnas, collaboratore di origini ucraine dell’avvocato Giuliani, il quale ha depositato una serie di documenti che provano che gli avvocati di Trump hanno messo sotto sorveglianza Marie Yovanovitch, all’epoca ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina, e investigato su Biden.

Trump continua a respingere le accuse e ad attaccare i democratici

Trump impeachment tweet

Trump, dopo aver commentato l’impeachment su Twitter, ha affermato di non essere affatto preoccupato in quanto quella portata avanti dai democratici non è altro che una “caccia alle streghe“.

Un pronostico sulla conclusione della procedura di impeachment

Vista la maggioranza di cui i repubblicani godono in Senato, ci sono pochi dubbi sul fatto che Trump verrà assolto, tuttavia la partita ora rischia di minare il consenso di cui gode il Tycoon, fondamentale in vista delle prossime presidenziali.

È per questo che i repubblicani puntano ad un processo rapido, cercando, per quanto possibile, di impedire l’acquisizione di nuovi elementi probatori. Trump, infatti, spera di chiudere la procedura di impeachment prima del 4 febbraio, giorno in cui terrà il suo discorso sullo Stato dell’Unione al Congresso.

Scritto da:

Virginia Taddei

Avvocato e redattrice, nonché co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi inviando una mail a v.taddei@inchiostrovirtuale.it