happycheese copertina

Ormai sapete bene quanto io sia “in prima fila” quando si tratta di formaggio (e vino). Per questo non posso NON consigliarvi Happycheese, un evento che vede protagonisti vino e formaggio, appunto, in Trentino.

Per partecipare a Happycheese dovete andare in Val di Fiemme, Val di Fassa e a San Martino di Castrozza. Tranquilli, c’è tempo fino al 31 Marzo prossimo!

Di cosa si tratta? Semplicemente di una serie di eventi che hanno come ingredienti principali alcuni formaggi trentini, abbinati alle bollicine Trentodoc, ai vini del Trentino o alla caratteristica birra artigianale locale ed alle immancabili mele. Il tutto condito da musica, neve, le splendide piste da sci delle Dolomiti, spettacoli e con un occhio di riguardo ai bimbi (formula “Happycheese for kids).

Nel sito ufficiale è possibile scegliere tra aperitivi, show cooking, degustazioni, cene, laboratori e visite guidate. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche!

Ed ecco in dettaglio cosa potreste trovare nel… menù.

happycheese evento

Il Vino

Non c’è evento gastronomico senza vino. Durante l’Happycheese è di rigore assaggiare il Trentodoc, spumante metodo classico che nasce in Trentino, tra le montagne con il clima alpino ed il Lago di Garda con le sue temperature miti.
Le aziende spumantistiche trentine sono 37, con più di 90 etichette, brut, millesimati, riserve e rosè. Per accompagnare le vostre degustazioni avete quindi l’imbarazzo della scelta.

Il Trentodoc è un vino completo che può benissimo accompagnare tutto il pasto, abbinandosi a tantissime pietanze della cucina mediterranea e di quella regionale, decisamente variegata e rispettosa delle tradizioni gastronomiche locali. Ottimo quindi con il pesce, le carni bianche, ma anche con il riso, la pasta alle verdure e, per chi ama osare, anche con i salumi trentini.

Lo spumante classico si abbina perfettamente con formaggi leggermente stagionati e con piccola pasticceria salata. Nelle versioni demi-sec si sposa con torte di frutta fresca o pasticceria secca.

trentodoc happycheese

Caratteristiche
  • Colore: cristallino, giallo paglierino con riflessi dorati; perlage fitto, fine e persistente.
  • Gusto: secco, fresco, pieno nell’impatto, si espande con ampia opulenza; rotondo nella struttura, equilibrato nell’inconfondibile bilanciamento dolce/acidulo; sapido, con sensazioni che richiamano le note fruttate giunte alle narici, per poi ritornare sul palato ricco, fine, profondo, suadente in tutta la sua lunga ed elegante persistenza finale.
  • Profumo: variegate fragranze fruttate, opulente e floreali, con toni di pane appena sfornato, lievito, pasticceria, vaniglia, ma anche note di albicocca, pesca, frutta esotica, vagamente speziate, nonché altre svariate sensazioni: nocciole tostate, aromi che spaziano dalla freschezza dei sentori di mela golden al cioccolato bianco.
  • Temperatura di servizio: da servire fresco, mai ghiacciato; temperatura ideale: 8°-12° C. Da servire in un calice ampio per esaltarne al massimo le caratteristiche.

La Birra

Birra di Fiemme - happycheeseAnche gli amanti della birra possono sbizzarrirsi durante l’Happycheese, grazie alla Birra di Fiemme.

Questa birra artigianale unica, dal gusto pieno e ricercato, nasce nei birrifici in una delle vallate più suggestive ed amene del Trentino Alto Adige.
L’idea nasce nel 1999 grazie all’imprenditore ed appassionato Stefano Gilmozzi, il quale ha pensato bene di recuperare un’antica tradizione, oltre che vecchi e storici birrifici in disuso.

La ricetta è molto semplice: luppoli migliori, malti selezionati e, ovviamente, l’acqua pura di alta montagna. Qualità sin dagli ingredienti e le ricette della tradizione per un risultato eccellente: una birra dissetante, di media amarezza, con un tenue aroma di luppolo ed un retrogusto asciutto, leggermente acidulo e fruttato. Volutamente non pastorizzata e priva di conservanti e stabilizzanti.

Anche il nome delle birre viene dalla tradizione locale. Larixbier e Kellerbier si chiamano così per il loro colore: larix in latino significa larice, “albero rosso“, che in Val di Fiemme non manca, mentre Keller in tedesco significa cantina, da cui “birra di cantina“.
La Weizenbier prende invece il nome dal tipo di birra, e letteralmente significa “birra di frumento“.

I Formaggi

Protagonisti assoluti (e felici!) di questa serie di eventi, ecco alcuni dei formaggi che potrete degustare in questo viaggio alla scoperta dei sapori trentini. Non per niente siamo all’Happycheese!


Se poi siete appassionati come me, scoprite ben 19 tipicità lombarde in questo articolo!


Caprino PAT

happycheese caprino patFormaggio grasso, di media o lunga stagionatura, a pasta dura.
Origine: Val di Fiemme, Predazzo e Valli Giudicarie, in Provincia di Trento.

In passato il formaggio di capra era fatto in famiglia per il proprio sostentamento, con il latte munto dalle poche capre possedute. Oggi queste piccole lattifere non sono più in gran numero, ma dal latte raccolto pochi caseifici producono questo formaggio dalla pasta bianca e dura che si consuma gradevolmente a tavola.

Il latte pastorizzato viene inoculato con fermenti lattici e, alla temperatura di 38-40°, addizionato con caglio di capretto o di vitello. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di mais e, in seguito, cotta a 45°. Dopo l’estrazione, la pasta trova posto nelle fuscelle, dove viene bagnata con acqua calda a 60-70°. La salatura è in salamoia.

La crosta è dura, liscia, di colore paglierino o marrone chiaro. La pasta è dura, compatta, untuosa, di colore bianco o avorio. L’occhiatura è di dimensione a capocchia di spillo, regolarmente distribuita.


Primiero (o “Nostrano”)

primiero happycheeseFormaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Origine: Provincia di Trento.

Il Primiero nasce quando la produzione del Trentin Grana aumentò decisamente per far fronte alle richieste commerciali. Divenne dunque necessario scremare il latte in modo importante, così dal latte intero che rimaneva dalla caseificazione del Grana, iniziò la produzione del Nostrano.

Il latte crudo intero viene inoculato con fermenti lattici o lattoinnesto e, alla temperatura di 44-46°, addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di mais, poi si cuoce a 44-46°. La pasta viene lasciata in sosta sotto siero per circa 30 minuti e, in seguito, estratta con teli e posta nelle fascere, spesso di legno. La salatura è in salamoia.

Crosta dura, liscia, di colore paglierino o marrone; la pasta è abbastanza dura, di colore avorio o paglierino chiaro, con occhiatura rada, di dimensione fine-media, regolarmente distribuita.


Puzzone di Moena

Puzzone di Moena happycheeseFormaggio grasso, a volte semigrasso, di media o lunga stagionatura, a pasta semidura, a crosta lavata.
Origine: alpeggi in Val di Fassa e Val di Fiemme.

Formaggio molto conosciuto da chi ama i formaggi dalle elevate proprietà aromatiche. Fatto con latte eccellente, viene trattato nel periodo di maturazione con lavaggi della crosta che consentono alla pasta di assumere aromi intensi, che alcuni chiamano “puzza”. A Moena si vendeva con la denominazione Spretz Tzaori, che in ladino significa “formaggio saporito”.

Il latte crudo di due munte, delle quali quella serale lasciata maturare in bacinelle e a volte leggermente scremata, viene riscaldato alla temperatura di 34° ed eventualmente inoculato con lattoinnesto. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di mais o di riso. Poi la pasta viene cotta a 44-48° e lasciata depositare sul fondo della caldaia. Quindi viene pressata con la “rotella”, rivoltata, tagliata a pezzi, estratta e posta nelle fascere telate, dove subisce una pressatura. La salatura è in salamoia o a secco.

Crosta liscia, untuosa, umida, a volte con morchia, o leggermente rugosa, di colore paglierino, ocra o marrone chiaro o rossiccio. La pasta è semidura, elastica, di colore avorio o paglierino chiaro. L’occhiatura è rada, di dimensione fine media, irregolarmente distribuita.


A proposito: per non sfigurare coi vostri ospiti ecco alcuni suggerimenti su come servire un “tagliere di formaggi“!


Vi è venuta fame? Nessun problema: c’è tempo fino al 31 marzo per partecipare a Happycheese. Quanto a me, vi aspetto al prossimo viaggio!

Annalisa A.

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
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