Bellezza e cosmesi nell'antica Roma

Terzo appuntamento con la rubrica “Bellezza e cosmesi nella storia”, dedicato all’antica Roma.

La bellezza nell’antica Roma

Oggi parleremo degli antichi Romani che, dopo aver conquistato la Grecia (146 a.C.), assorbirono le usanze dei Greci e, di conseguenza, anche i loro canoni estetici, ma furono i primi a utilizzare il moderno concetto di beauty center.

È da meravigliarsi che l’uso di queste delicatezze sia giunto fino all’esercito, perché invero le aquile e le insegne polverose richiedono altri custodi. Tuttavia è vero che le aquile corrotte da questo premio hanno soggiogato il mondo“.

Lo scriveva Plinio, scandalizzato dal fatto che, nell’Impero Romano, anche gli uomini si curassero al pari delle donne, ma riconoscendo nel contempo che combattessero bene, come diceva anche Cesare. E se si profumavano, massaggiavano e truccavano i soldati, figurarsi cosa potevano fare i civili!

Gli antichi Romani, infatti, ispirati dalla civiltà greca e dai suoi ideali di bellezza, erano molto attenti alla cura del corpo: il modello della bellezza femminile nell’antica Roma era incentrato su una figura dell’incarnato chiaro e dalle forme generose.

La cura del corpo nell’Antica Roma

Le donne delle famiglie più abbienti si dedicavano a lunghi bagni, utilizzando come detergenti creta o farina di fave, esfoliazioni della pelle, depilazione con una pasta a base di olio, pece, resine e sostanze caustiche, e massaggi soprattutto con olio d’oliva. Poppea divenne famosa per i suoi bagni nel latte d’asina, utili per rassodare e ammorbidire la pelle.

Antica Roma - Busto marmoreo di Poppea Sabina
Busto marmoreo di Poppea Sabina (30 d.C – 65 d.C.). Moglie dell’imperatore Nerone, era solita fare il bagno nel latte d’asina.

Il make-up delle donne romane

Miele, lupini e altri legumi costituivano la base di diverse maschere di bellezza citate da Plinio, Galeno, Ovidio, che le esigenti romane utilizzavano in particolare la notte o prima dell’applicazione del trucco: la pelle veniva schiarita con la nivea cerussa, gli occhi scuriti con l’antimonio, guance e labbra colorate con l’alcanna, con succo di more o con il solfuro di arsenico, tra l’altro molto pericoloso.

I capelli venivano spesso infoltiti con altri posticci e acconciati con riccioli sovrapposti, i denti strofinati con polvere di corno, l’alito profumato con il prezzemolo, le imperfezioni nascoste con finti nei.

I Romani e le terme

Oltre alle molteplici tecniche per produrre oli e unguenti, alcune delle quali utilizzate ancora oggi, i Romani furono i primi a inventare il moderno concetto di beauty center: un importante ruolo fu svolto dalle Terme di Caracalla, vero e proprio apogeo dell’antica Roma.

Aperte a tutti e spesso gratuite, le terme divennero un’istituzione nelle grandi città romane a partire dal II a. C., quando si iniziarono ad apprezzare i vantaggi di una buona igiene.

Prima di allora, i conservatori criticavano le abitudini legate alla cura del proprio corpo come un sintomo di mollezza e inadeguatezza, paragonandolo ai cugini Greci, secondo molti troppo “effeminati”.

Consigli di lettura

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Scritto da:

Alessandra Leo

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un'altra mia passione è l'esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.